Una discarica illegale di rifiuti nelle vicinanze del porto di Anversa ha segnato l’inizio di un’indagine transfrontaliera che alla fine ha portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale transnazionale di matrice albanese coinvolta nel traffico di droga su larga scala e nelle rapine a mano armata.
Durante la ricerca tra i rifiuti, hanno scoperto confezioni vuote di cocaina e vari effetti usati per tagliare la droga. Da questa prima scoperta, sono poi state trovate diverse discariche illegali contenenti dozzine di confezioni vuote di cocaina ed eroina, nonché materiali di produzione e confezionamento.
In totale, 17 sospettati sono stati arrestati come risultato di un’operazione coordinata il 4 giugno tra Belgio, Italia, Paesi Bassi, Austria, Germania e Svizzera. Due altri membri della banda erano stati già arrestati in Olanda e Svizzera durante le fasi delle indagini.
L’indagine è stata condotta dalla polizia locale belga di Anversa in collaborazione con la polizia federale belga e le Forze di Polizia di Francia, Germania, Paesi Bassi, Svizzera e per l’Italia con i Comandi Provinciali dei Carabinieri di Arezzo e Ravenna. Europol ha coordinato le attività internazionali.
Le decine di perquisizioni eseguite su mandato del giudice istruttore di Anversa sono il risultato di una collaborazione intensiva con Europol e varie forze di polizia estere. Queste si sono svolte in Belgio, ma anche in Germania, Francia, Paesi Bassi, Italia ed Austria. L’indagine e l’intervento stesso sono stati supportati dalla rete @ON, finanziata dalla Commissione Europea e guidata dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA) italiana.
L’operazione in questione, sottolinea quindi l’importanza di una collaborazione nazionale e internazionale nella lotta contro la criminalità organizzata. Dimostra la determinazione delle autorità a disarticolare le reti criminali e garantire la sicurezza della città e della regione.
Che i sospettati dell’organizzazione non siano nuovi a queste attività è evidente dal fatto che i capi sono stati già condannati in Francia nel 2014 per reati identici con pene detentive di 10 e 12 anni.
Altri sospettati dell’organizzazione hanno ricevuto condanne da 3 a 7 anni, a seconda del loro ruolo nel caso.
In Belgio, per individuare compartimenti occulti utilizzati per contenere la droga, si è fatto ricorso a personale specializzato della zona di polizia di Anversa e della dogana. Le perquisizioni sono state supportate da vari cani antidroga della direzione di supporto canino della Polizia Federale e della zona di polizia di Anversa. Il team di droni della zona di polizia di Anversa ha fornito supporto aereo.
L’indagine condotta dalla polizia di Anversa ha rapidamente rivelato che dietro queste discariche illegali vi era un’organizzazione criminale albanese. Questa organizzazione si occupava dell’importazione e dell’esportazione di cocaina ed eroina in vari paesi europei, utilizzando veicoli dotati di doppi fondi. Durante le indagini, 2 dei trasportatori del sodalizio erano già stati arrestati nei Paesi Bassi e in Svizzera. Nei veicoli, dotati di compartimenti nascosti, sono stati rinvenuti 36.000 euro e 5 chilogrammi di cocaina ed eroina.
L’indagine ha rivelato che l’organizzazione non solo trasportava e vendeva droga, ma collaborava anche con un altro gruppo criminale albanese per rapinare i trasporti di droga di clan rivali.
Questa gang violenta aveva a disposizione un impressionante arsenale di armi da fuoco e in passato era stata coinvolta in un tentativo di assassinio (perpetrato dagli albanesi “aretini”) di un rivale in Albania.
L’organizzazione si sarebbe specializzata nel taglio di grandi quantità di stupefacenti, da pochi chili a centinaia di chili e a tale scopo, sono state acquistate su larga scala sostanze chimiche, principalmente acetone. Diversi gruppi stranieri erano in contatto con questa organizzazione, poiché dopo il taglio, le droghe venivano trasportate in vari paesi europei in veicoli con compartimenti occulti a doppio fondo.
Dai successivi accertamenti sono emersi diversi sospettati legati tra loro da vincoli familiari, che si occuperebbero del commercio all’ingrosso di cocaina. Si parla anche di una rapina a mano armata a un trasporto di una partita di marijuana di 395 kg a metà febbraio commesso a Bruxelles.
Risultati delle attività del giorno 4 giugno
- Operazioni in 5 paesi, grazie all’intensa cooperazione con l’EUROPOL e con vari servizi di polizia stranieri, sono state effettuate perquisizioni simultanee nei Paesi Bassi, in Francia, in Italia e in Germania.
- 17 arresti di cui 11 in Belgio. All’estero sono stati arrestati 6 sospettati, di cui 2 in Italia che erano ai vertici dell’organizzazione criminale.
- Sono state sequestrati:
- 100 Kg di cocaina;
- 6 armi da fuoco (pistole automatiche, mitragliette e silenziatori);
- ingenti somme di denaro contante (265.000 Euro circa) rinvenute anche in intercapedini e mobili muniti di doppi fondi;
- sostanze chimiche per il taglio della droga;
- uniformi della polizia e giubbotti antiproiettile;
- immobili e veicoli con doppi fondi;
- 2 laboratori per la raffinazione/lavorazione/estrazione di cocaina;
- 20 criptotelefoni.
Ad Arezzo, i Carabinieri del Comando Provinciale, coadiuvati dal personale dei Nuclei Cinofili CC di Firenze e Pesaro, davano esecuzione ad ordine d’indagine europeo emesso dal Tribunale di Anversa (Belgio) e convalidato con decreto di riconoscimento emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia E Antiterrorismo presso il Tribunale di Firenze, rintracciando e arrestando un trentatreenne albanese, in quanto ritenuto responsabile dei reati di spaccio di sostanze stupefacenti.
A Faenza (RA) i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Ravenna e della Compagnia CC di Faenza, supportati da una Squadra Operativa di Supporto del 5° Reggimento Carabinieri “Emilia Romagna” di Bologna, di un’unità cinofila della G.d.F. e due osservatori della Polizia federale belga, individuavano e traevano in arresto un uomo di origine albanese di 42 anni, ritenuto ai vertici dell’organizzazione criminale. Durante la perquisizione domiciliare, gli operanti sequestravano telefoni e denaro contante. I successivi sviluppi hanno altresì permesso di riscontrare che nei confronti dell’uomo, conosciuto con generalità diverse, pendeva un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte di Appello di Firenze perché riconosciuto colpevole di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti per il cui reato dovrà ancora scontare un residuo pena di anni 2, mesi 7 e giorni 11 di reclusione.
Al termine dell’operazione, l’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Ravenna.