La Polizia di Stato, al termine ad un’operazione congiunta con i Carabinieri Forestali di Casola Valsenio, Ravenna, Bagnacavallo e la Polizia Provinciale di Ravenna, ha denunciato due persone per violazione della normativa in materia di armi e della caccia.
Nella mattinata del 23 settembre, le forze dell’ordine hanno proceduto alla perquisizione domiciliare, finalizzata alla ricerca di armi, nei confronti di S.M. 62enne residente a Riolo Terme, in quanto l’uomo, a cui recentemente era stato notificato un provvedimento di divieto di detenzione d’armi emesso dal Questore di Ravenna, era stato visto imbracciare un fucile da caccia.
L’attività investigativa effettuata presso la residenza di S.M. ha permesso di rinvenire e sequestrare circa 300 munizioni da caccia e polvere da fuoco per la produzione di cartucce, oltre a gabbie, trappole e volatili da richiamo che sono vietati dalla normativa in materia di caccia.
Contestualmente, gli investigatori hanno proceduto anche al sequestro del fucile da caccia nella disponibilità di S.M., il quale è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Ravenna per porto abusivo di armi, omessa denuncia di materie esplodenti, esercizio della caccia con mezzi vietati (trappola in funzione), detenzione di uccelli particolarmente protetti; esercizio dell’uccellagione; detenzione di uccelli per i quali la caccia non è consentita.
Nel corso della medesima operazione è stato denunciato per omessa custodia d’arma P.R., 52enne imolese, risultato essere il proprietario del fucile da caccia sequestrato a S.M..
L’operazione, che ha visto coinvolti più uffici di Polizia, ha avuto origine grazie ad un operatore del Commissariato di Imola che è venuto a conoscenza del mancato rispetto, da parte di S.M., del divieto di detenere armi.