“Ieri, in occasione della discussione del decreto milleproroghe alla Camera, ho presentato un ordine del giorno che chiedeva al Governo di impegnarsi ad estendere per tutto il 2024 il sostegno economico al lavoro portuale consistente nell’erogazione da parte delle Autorità di Sistema Portuale di contributi ai soggetti fornitori di lavoro portuale temporaneo. Il Governo lo ha bocciato, nei fatti confermando la prevista cessazione dei contributi al 31 dicembre 2023 ed esponendo il settore a importanti rischi occupazionali.
Questo sostegno, istituito, in piena emergenza covid, dall’art. 119 del decreto Rilancio a maggio 2020 e prorogato dopo lo scoppio della guerra in Ucraina è stato fondamentale per la sopravvivenza di questo reparto d’eccellenza nel contesto estremamente complicato degli ultimi anni. Una proroga era e resta fondamentale perché per i porti italiani l’emergenza è tutt’altro che finita. Siamo nel pieno delle conseguenze legate alla guerra, rincari energetici, speculazione su alcuni beni primari, inflazione galoppante, contrazione dei traffici portuali con particolare riferimento ai container.
Non si capisce con quale coraggio questa maggioranza si riempia la bocca dell’importanza dei nostri porti per il Paese per poi privarli di contributi che si sono dimostrati un valido supporto per sostenere lavoratori e lavoratrici portuali. L’ho detto chiaramente al governo, invitandoli ad una ripensarci: davanti al quadro macroeconomico in cui ci troviamo, non sostenere questa proroga significa esporre lavoratori e lavoratrici ad una condizione di fragilità e incertezza inaccettabile. Non hanno voluto ascoltare, ma ora dovranno spiegare le loro ragioni non a me o al Partito Democratico ma alle migliaia di persone a cui ieri hanno deciso di voltare le spalle.
Tutto questo avviene mentre in queste ore il Viceministro Rixi annuncia che l’avvio della riforma dei porti si farà emendando la riforma degli interporti. Questo comprime la discussione a favore di un quadro fortemente incerto su governance, natura giuridica dei porti, commissariamenti delle ADSP, sostegno del lavoro portuale e che necessita invece di un confronto profondo con il mondo della portualità, parti sociali e di tutte le forze politiche.”
OUIDAD BAKKALI