La Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi delle difese e sono così confermate le due condanne all’ergastolo per l’omicidio di Ilenia Fabbri, la 46enne di Faenza, nel Ravennate, sgozzata nel suo appartamento il 6 febbraio 2021.
Imputati erano Pierluigi Barbieri, considerato il sicario e reo confesso del delitto e Claudio Nanni, ex marito della vittima.
Fabbri era stata uccisa attorno alle 6 non appena la figlia Arianna, che viveva con lei a settimane alterne dopo la separazione, era uscita di casa con il padre per andare a ritirare un’auto comperata a Osnago (Lecco).
Secondo le indagini della polizia – squadra Mobile di Ravenna, Sco di Roma e Commissariato di Faenza – coordinate dai Pm Daniele Barberini e Angela Scorza, si trattava solo di un alibi costruito ad arte da Nanni per consentire a Barbieri, alias ‘Lo Zingaro’ di avere campo libero. Ma in realtà quella notte l’allora fidanzata di Arianna – una coetanea di Imola – era rimasta nell’abitazione, potendo così subito lanciare l’allarme e facendo in parte saltare i piani.
Barbieri, nel corso di due dettagliate confessioni confermate anche in aula durante il processo, dopo l’arresto aveva precisato che i tentativi di uccidere la donna erano stati altri due. Per la Procura di Ravenna il movente è stato economico: la donna, dopo avere ottenuto dal Tribunale l’assegnazione della casa coniugale del valore di 300mila euro, aveva citato l’ex marito in una causa di lavoro da 500mila euro per i salari non ricevuti per la sua attività nell’impresa di famiglia, l’officina di Nanni; e per la gelateria di famiglia venduta a sua insaputa.