La decisione di uccidere la moglie sarebbe stata presa la stessa mattina del delitto. Così Enzo Giardi, 78 anni, ha spiegato al pubblico ministero Marilù Gattelli l’estremo gesto che lo ha portato a soffocare nella vasca da bagno la compagna di una vita, Piera Ebe Bertini, di 77 anni.

La ricostruzione del delitto da parte di Giardi è riportata dal Corriere di Romagna oggi in edicola.

La donna soffriva di una malattia neurodegenerativa da 10 anni. Negli ultimi 5, lo stato di salute si era notevolmente aggravato. Da tempo non era più autosufficiente, accudita sempre dal marito. Nella giornata di lunedì era stato predisposto il ricovero in una struttura specializzata. Giardi aveva telefonato la stessa mattina per confermare l’appuntamento. Poi però il ripensamento dettato, secondo la ricostruzione, dalla paura che la donna non sarebbe stata seguita e accudita come a casa. Già anni prima Giardi aveva annullato un altro ricovero in una struttura, predisposto dai figli.

L’uomo, dopo il delitto, si è immediatamente autodenunciato ai Carabinieri. Secondo il racconto di alcuni vicini, la vita dell’ex banchiere ruotava attorno all’accudimento della donna, tanto che ormai usciva raramente di casa.