Anche in un’edizione come questa, straordinaria da ogni punto di vista, Ravenna Festival non dimentica il pubblico più giovane e ripropone l’iniziativa Omaggiovani, ancora una volta resa possibile dall’impegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna per avvicinare le nuove generazioni alla cultura e alle arti. E se la Rocca Brancaleone è già diventata il coraggioso simbolo del ritorno allo spettacolo dal vivo, sede principale di un ricco programma completamente re-immaginato, è il Pavaglione di Lugo che accoglierà 100 giovani dai 14 ai 30 anni (nati tra il 1 luglio 1989 e il 31 luglio 2006). L’Omaggiovani 2020 sarà infatti reso disponibile sulla pagina Facebook di Ravenna Festival, compilando il form pubblicato alle 12 di venerdì 17 luglio, e permetterà l’accesso a un evento a scelta, fino a esaurimento posti disponibili, tra Dna con Telmo Pievani e i Deproducers (26 luglio), il concerto di Valery Gergiev con l’Orchestra del Mariinsky (27 luglio) e l’omaggio a Luis Bacalov con Maria Grazia Cucinotta, Vittorio Scalzi dei New Trolls e il sestetto Ànema (30 luglio). Ogni Omaggiovani darà inoltre diritto a un secondo ingresso gratuito per un accompagnatore. L’iniziativa offre anche l’opportunità per rinnovare la collaborazione con l’Università di Bologna – Campus di Ravenna.
Domenica 26 luglio uno spettacolo multimediale unisce brani musicali inediti, immagini suggestive e una scenografia ad hoc per raccontare la storia che accomuna ogni essere umano, quella che dalla formazione delle prime cellule arriva alla comparsa dell’Homo sapiens, fino alle conquiste della genetica. In DNA, una produzione di Fondazione AIRC in collaborazione con i Deproducers, veste i panni del front-man un eminente filosofo ed evoluzionista, Telmo Pievani, titolare della prima cattedra italiana di Filosofia delle Scienze Biologiche presso l’Università di Padova, affiancato dal canto di Roberto Angelini, mentre chitarra, basso e tastiere dialogano al ritmo dell’evoluzione della vita.
Lunedì 27 luglio l’ultimo appuntamento con la grande sinfonica di questa XXXI edizione: per l’occasione ritorna sul podio del Festival Valery Gergiev, cui si unisce questa volta la sua Orchestra del Mariinsky. Per il ritorno alla scena internazionale dopo il lungo confinamento dovuto alla pandemia, questa formidabile orchestra eseguirà un programma che è anche un emozionante viaggio nell’Europa della musica – dall’ouverture della Cenerentola di Rossini al Prélude à l’apres-midi d’un faune di Claude Debussy e alla Sinfonia n. 4, op. 90, di Mendelssohn-Bartholdy, detta “Italiana” – coronato dall’immancabile repertorio russo, con la Sinfonia n. 1, op. 25, di Prokof’ev, detta “Classica”.
Giovedì 30 luglio si celebra Luis Bacalov, compositore argentino che dell’Italia aveva fatto la propria casa, amico fraterno di Ennio Morricone, ma anche pianista di Claudio Villa e collaboratore alla RCA in centinaia di canzoni, da Mia Martini a Sergio Endrigo. In Una vita da film sfilano le sue grandi colonne sonore, dal Django di Corbucci alla Città delle donne di Fellini, al Vangelo secondo Matteo di Pasolini, raccontate da Maria Grazia Cucinotta, protagonista de Il postino, il film che gli valse l’Oscar. A farle compagnia Vittorio De Scalzi, ovvero un New Trolls, perché anche il leggendario Concerto grosso si deve a Bacalov, e il sestetto Ànema.