L’incidente mortale accaduto al porto di Trieste il 9 febbraio acuisce ulteriormente il dramma delle morti sul lavoro. La nuova morte sul lavoro deve indurre tutti a una riflessione concreta, a partire dal Governo che deve imporsi un cambio di rotta sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’ennesima tragedia coinvolge un lavoratore portuale, Paolo Borselli, di 58 anni, dipendente dell’ALPT di Trieste, che, stando ai primi rilievi delle indagini, è finito in mare con il muletto con il quale stava operando. Gli incidenti sul lavoro non accennano a diminuire e continuano a registrare ancora vittime. Gli esiti delle indagini saranno utili a individuare le dinamiche e gli eventuali soggetti responsabili di tale tragedia, ma non restituiranno alla propria famiglia il lavoratore.
La sicurezza sul lavoro assume un ruolo fondamentale e richiede la precisa applicazione di quanto già previsto dal DL 272/99 e di tutte le ulteriori misure utili a contrastare gli incidenti in termini di prevenzione e di diffusione della cultura della sicurezza.
FILT CGIL, FIT CISL e UILTRASPORTI e i lavoratori e le lavoratrici dei porti piangono questa nuova vittima, partecipano al dolore della famiglia alla quale, attraverso le proprie strutture territoriali, forniranno tutto il supporto necessario e proclamano, in segno di lutto, lo sciopero nazionale di 1 ora di tutti i lavoratori dei porti per venerdì 10 febbraio.
I lavoratori del porto di Ravenna sciopereranno dalle 12 alle 13 del 10 febbraio.