“Il nostro assessore alla cultura dott. Massimo Isola è un politico di sinistra elegante, dall’eloquio forbito, che fa un gran figurone in tutte le inaugurazioni e in tutti gli appuntamenti mondani: insomma un vero intellettuale di sinistra, sempre presente e sempre connesso”.
Dopo il duro attacco, corredato di esposto, di Tiziano Cericola contro l’assessore Antonio Bandini, il consigliere comunale di Rinnovare Faenza presenta oggi un’altrettanta invettiva contro il vicesindaco Massimo Isola e la Scuola di Musica “Giuseppe Sarti”.
“Verificando le condizioni di lavoro applicate ai docenti della scuola di musica comunale G. SARTI, che dipende dall’assessorato alla cultura, si vede che il nostro ineffabile assessore ha “dimenticato” di tutelare nel concreto i diritti di questi lavoratori, gettando alle ortiche decenni di lotte sindacali e di proclami politici: insomma tutto il contrario di quello che dovrebbe fare un vero politico di sinistra”.
Da anni il Comune ha affidato alla ANGELO PESCARINI SCUOLA ARTI E MESTIERI SOC. CONSORTILE, con sede a Ravenna, la gestione della scuola di musica G. SARTI; il gestore, oltre alle rette degli allievi, riscuote dal Comune un contributo annuale di € 288.620=, oltre a godere dell’uso gratuito dei locali e degli strumenti musicali.
“La convenzione prevede (art. 23) che il gestore “è obbligato ad osservare le norme e prescrizioni dei contratti collettivi nazionali e territoriali stipulati in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro”; l’inosservanza di tale obbligo comporta la risoluzione di diritto della convenzione stessa (art. 33), con il diritto del Comune di affidare l’incarico ad un nuovo gestore e di chiedere i danni al vecchio (art. 35)” osserva Cericola.
“Facendo un accesso agli atti abbiamo notato però che il gestore non ha applicato le regole del CCNL, ma ha instaurato rapporti di lavoro precario: collaborazione coordinata e continuativa, professionali con P. IVA e anche di tipo occasionale. Stiamo parlando di docenti che svolgono lezione durante tutto l’anno scolastico, con orari prefissati, che partecipano ai vari organi interni della scuola, ecc.; inoltre si tratta di contratti che scadono il 30/6 di ogni anno e che vengono poi sempre riattivati dal mese di ottobre in avanti, in un ciclo continuo, che per molti docenti dura da oltre 10 anni.
Il danno è duplice: da un lato il Comune ha erogato un contributo calibrato sul fatto che il gestore doveva applicare ai docenti il CCNL, con i relativi maggiori oneri, dall’altro il gestore ha risparmiato sul costo del lavoro, utilizzando dei contratti non legittimi.
Cosa ancora più riprovevole, almeno per noi, è il fatto che il Comune, nelle persone dell’assessore Isola e dei suoi dirigenti, non ha fatto i controlli che era tenuto a fare per convenzione, per cui si è reso (di fatto) complice della creazione (illegittima) di lavoro precario per tanti docenti che avrebbero potuto (e dovuto) avere un regolare contratto di lavoro subordinato.
Un politico di sinistra, come Isola, ha quindi relegato nel lavoro precario i docenti, tra cui molte donne, con titoli di studio e artistici faticosamente acquisiti: tutto il contrario di quello che ci si sarebbe attesi da uno come lui.
L’assenza di controllo ha comportato un danno erariale, in quanto il Comune doveva sospendere l’erogazione del contributo al gestore: per questo motivo abbiamo presentato un esposto alla Procura della Corte dei Conti affinché indaghi e faccia chiarezza.
Inoltre abbiamo presentato l’esposto anche all’Ispettorato del Lavoro, perché anche il gestore ha delle pesanti responsabilità in questa vicenda e non è giusto che a rimetterci siano solo i docenti, cioè i lavoratori; sarà l’Ispettorato a dire se i docenti hanno o meno diritto al risarcimento economico per l’ingiusto inquadramento contrattuale”.