La recente sigla dell’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro delle cooperative sociali rappresenta un traguardo molto importante, atteso da migliaia di lavoratori.
Sono 51 le cooperative sociali interessate che aderiscono a Legacoop Romagna: associano 3.939 soci e occupano 2.672 lavoratrici e lavoratori, sviluppando un valore della produzione pari a circa 124 milioni di euro.
Il nuovo contratto arriva a cinque anni dal precedente rinnovo, in un contesto economico e sociale molto diverso dal 2019. È innegabilmente quello dei servizi sociali e socio-sanitari, infatti, il comparto che ha sentito maggiormente gli effetti della pandemia da covid: un vero e proprio sconvolgimento organizzativo ed economico di cui ancora oggi non si sono placati i contraccolpi negativi.
Pensiamo, in particolare, alla difficoltà di reperimento del personale, all’aumento considerevole dei costi gestionali e dell’inflazione.
I punti salienti del rinnovo hanno un impatto sia economico che normativo. Tra i più significativi, l’aumento salariale di 120 euro al livello C1 (da riparametrare, ovviamente, agli altri livelli), l’istituzione della quattordicesima mensilità – corrisposta al 50% con due trance, una nel 2025 e una nel 2026 – il riconoscimento pieno della maternità, la gestione dei tempi di vestizione, l’incremento del contributo per la sanità integrativa, indicazioni più chiare per il riconoscimento del livello D in ambito educativo. Ancora, l’introduzione di nuovi profili professionali per le cooperative di tipo B, che si occupano di inserimento lavorativo, maggiore agibilità per eventuali accordi di gradualità e l’introduzione degli osservatori paritetici nazionale e regionale con lo scopo di monitorare l’effettiva applicazione del CCNL.
L’accordo siglato lo scorso 26 gennaio rappresenta sicuramente il risultato di un lavoro molto impegnativo, di cui condividiamo pienamente il valore e che consideriamo un ulteriore tappa di un riconoscimento necessario per tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore.
Se è vero, infatti, che sono le cooperative sociali a gestire il 70% dei servizi socio-sanitari ed educativi della Regione Emilia-Romagna e che è sempre la cooperazione sociale ad occuparsi in modo preminente dell’inserimento al lavoro di persone fragili e vulnerabili, è però evidente che il comparto soffre da sempre per problemi di sostenibilità economica.
Per questo, già dalle prossime ore, Legacoop Romagna sarà impegnata a riprendere il dialogo con tutte le stazioni appaltanti del territorio per garantire alle cooperative sociali il pieno riconoscimento del rinnovo in corso in tutti i contratti di servizi, siano essi accreditati, convenzionati o commissionati.
Ci aspettiamo la revisione dei contratti – così come previsto dal nuovo codice degli appalti – con l’auspicio che anche questo lavoro possa rappresentare occasione per parlare di miglioramento della qualità dei servizi che vengono svolti a beneficio di migliaia di cittadini romagnoli: una sfida per cui le cooperative sono sempre disponibili.
Lo scorso novembre, con una lettera inviata a comuni, province, ASL, Fondazioni, ASP e Multiutility, avevamo annunciato il prossimo rinnovo del contratto di lavoro, sollecitando che le istituzioni ne tenessero conto nella predisposizione dei bilanci di previsione per il 2024: ripartiremo da qui.