Nuovi interventi della Regione per la messa in sicurezza dei fiumi

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La Regione è pronta ad aprire in provincia di Ravenna altri 36 nuovi cantieri per la messa in sicurezza dei fiumi (si segnalano le opere di rinforzo dei rileva6 arginali nel traMo a monte
dell’abitato di Castel Bolognese (per un importo complessivo di 800mila euro), oltre a 5 interventi, già avviati, relativi ai tratti collinari e i rii minori, per un importo complessivo di 3,7 milioni di euro). Si tratta di lavori che si andranno ad aggiungere agli interventi di somma urgenza messi in campo subito dopo l’alluvione e agli interventi di urgenza in corso d’opera. In tutto il territorio colpito dall’alluvione, da maggio, complessivamente, sono stati avviati 430 interventi per 360 milioni di euro. In provincia di Ravenna 83 interventi per circa 85 milioni di euro. L’andamento di tutte queste opere potrà ora essere seguito online, attraverso un portale predisposto dalla Regione dove sarà presente anche una sezione che spiegail piano predisposto, in attesa del grande progetto di messa in sicurezza del territorio che dovrà essere redatto con la task force nominata in questi giorni.

Nel frattempo, in vista dell’avio della piattaforma Sfinge per le domande di risarcimento, è stato effettuato un incontro con le figure tecniche e gli ordini professionali che saranno coinvolti da imprese e cittadini per spiegare il funzionamento del dispositivo online. Con l’arrivo del 15 novembre, Sfinge dovrà anche essere testata e monitorata per far fronte al grande carico di lavoro a cui andrà incontro. Solo per il bando auto, sono state 3600 le domande di risarcimento, per una richiesta di 12 milioni di euro.
A Ravenna poi si terrà un nuovo incontro con la struttura commissariale e le figure tecniche per far fronte a tutti i casi specifici che le ordinanze, inevitabilmente generalistiche, del commissario Figliuolo potrebbero non contemplare. A proposito di Governo, nel nuovo aggiornamento con la stampa, non sono mancate le polemiche per il ritardo nell’adozione di Sfinge, per l’indecisione se rimborsare o meno i beni mobili di cittadini e aziende, per le nuove figure professionali che il Governo dovrebbe mettere a disposizione in particolare dei piccoli Comuni, figure che verranno scelte da graduatorie già attive e che, secondo la Regione, potrebbero non essere più a disposizione per questi incarichi.