I tumori della vescica nella loro presentazione inziale, spesso identificati come polipi, rappresentano una forma estremamente diffusa di neoplasia maligna dell’adulto. Sebbene rimangano in larga parte dei tumori curabili con tecniche urologiche conservative, essi, nel tempo, possono dare luogo a forme recidivanti e sempre più aggressive, la cui guarigione può essere garantita, ad oggi, solo dall’asportazione della vescica.
Proprio per esplorare nuove possibili soluzioni a questa sfida clinica -ovvero evitare, in casi selezionati, l’intervento chirurgico per le forme aggressive e recidivanti di polipi tumorali vescicali- le Unità Operative di Oncologia e di Urologia dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, dirette rispettivamente dal dottor Stefano Tamberi e dal Professor Salvatore Voce, sono state selezionate, insieme a una decina di altri centri italiani, alla partecipazione a uno studio clinico internazionale di Fase III, denominato SunRIse 3.
Lo studio, coordinato per l’oncologia dal dottor Francesco Carrozza e per l’urologia dal dottor Giulio Reale e dal dottor Gaetano Larganà, avrà il compito di indagare l’impiego di nuovi farmaci sperimentali (tra i quali anche l’immunoterapia sistemica, oltre che a trattamenti endovescicali di nuova generazione), nei pazienti con forme recidivanti e aggressive di tumore della vescica non muscolo invasivo, per i quali l’opzione terapeutica oggi ritenuta standard è la cistectomia radicale (l’asportazione completa della vescica).
Il progetto, già attivo da pochi giorni, è il primo di altri trial clinici analoghi, per i quali il centro di Ravenna è stato già selezionato, che vedranno impegnate le unità operative di Oncologia e Urologia, e si inquadra nel contesto più ampio delle attività multidisciplinari uro-oncologiche che, proprio presso l’ospedale Santa Maria delle Croci, già da diversi anni, vedono impegnati attivamente i servizi di Radioterapia, Radiologia, Anatomia Patologica, Oncologia e Urologia.