La Cassa di Ravenna S.p.A., nell’ambito delle iniziative di valorizzazione del collezionismo privato e della cultura artistica, presenta presso le proprie vetrine del “Private Banking” di Ravenna in Piazza del Popolo, n.30, fino al 22 agosto prossimo, una nuova mostra dal titolo “ Cavaleta, stecval, capreta: la fermacoperta per bovini ”, realizzata in collaborazione con Romano Segurini, direttore del Museo etnografico di Savarna dal quale provengono tutti gli oggetti esposti.
Si tratta di piccoli attrezzi in legno utilizzati per fermare le coperte di canapa, tessute dalle donne della famiglia contadina e decorate da artigiani stampatori, con le quali si addobbavano i buoi in occasione di eventi importanti. Chiamati localmente cavaleta, stecval, capreta, questi attrezzi venivano legati sotto il ventre dei buoi con cordicelle che pendevano da anelle poste agli apici inferiori; in tal modo, il procedere ondulante e maestoso dell’animale non avrebbe potuto in alcun modo far scivolare la coperta. Nel 1800 l’utilizzo dei carri trainati da buoi o da mucche era generalizzato in gran parte dell’Italia. I pittori o gli intagliatori del legno che producevano l’apparato decorativo dei carri erano gli stessi che dipingevano o intagliavano i sellini, destinati a completare la “vestizione” dei bovini.