Nonostante il colpo inferto al mondo delle piscine dal Decreto governativo del 24 ottobre, c’è tanta vita al centro natatorio comunale di Faenza gestito dalla Nuova Co.G.I.Sport., perché i tesserati, giovani e meno giovani, del Centro Sub Nuoto Club 2000 si sono allenati tutti i giorni, esclusa la domenica, e continueranno a farlo, sempre che non arrivi un’ulteriore mazzata dai palazzi romani.
“La FederNuoto ha fatto sapere che i suoi atleti tesserati, dagli Esordienti ai più anziani, sono di ‘interesse nazionale’ – chiarisce Roberto Carboni, presidente della Nuova Co.G.I.Sport e consigliere del Centro Sub Nuoto -. Quindi da mercoledì 28 ottobre è aperta la piscina di Via Marozza dove si allenano i nostri atleti agonisti in regola con il tesseramento alla F.I.N., ovvero al momento quasi tutti, oltre 200 persone: i nuotatori nella totalità, le ragazze del nuoto artistico nella maggioranza, mentre per la pallanuoto abbiamo inviato le richieste di tesseramento venerdì scorso dopo avere acquisito domande e certificati; non mancano naturalmente i nuotatori Master”.
Sicuramente fino al 24 novembre, quindi, la piscina di Via Marozza diventa centrale per l’attività natatoria faentina.
“Questa vasca è stata realizzata cinque anni fa appositamente per le attività agonistiche – spiega Carboni -: è una situazione particolare che possiamo permetterci di gestire con una perdita economica contenuta. L’impianto principale rimane chiuso, perché non è ammessa per Decreto l’attività acquatica ‘libera’, né possiamo svolgere corsi: tenerlo aperto avrebbe comportato costi non sostenibili in mancanza di ritorno economico. La Nuova Co.G.I.Sport. è un gestore collegato alla società sportiva, non un gestore ‘puro’ come altri che tengono gli impianti chiusi non potendo sobbarcarsi una grave perdita economica nel consentire allenamenti agli agonisti senza avere incassi”.
Carboni prende atto del fatto che non è servito a nulla seguire le norme, spendendo somme importanti per tenere aperto anche al pubblico l’intero centro natatorio di Piazzale Pancrazi: “Ci siamo adeguati alle norme, con soldi, fatica, tempo. Abbiamo seguito le regole e, anzi, misuravamo le temperature corporee all’ingresso anche da prima che fosse obbligatorio; abbiamo avuto maggiori spese e ricavi minori, poi dalla scorsa settimana ci è stata imposta questa nuova chiusura, ingiusta per come è stata impostata. Bisogna capire chi ce l’avrà fatta tra sei mesi”.
Piena sintonia dunque tra Nuova Co.G.I.Sport. e Centro Sub Nuoto Club 2000 nel volere assolvere alla funzione sociale dello sport. “Siamo stati subito d’accordo nel preferire che i nostri ragazzi vengano in piscina piuttosto che farli stare in giro oppure murati in casa davanti al computer – dice il gestore della “casa del nuoto faentino” -: i genitori ci hanno sostenuto in questa scelta”.
Rimane la perplessità su un provvedimento governativo che, oltre a tutto il resto, non tiene conto della peculiarità delle piscine: il famoso cloro, che dall’acqua all’ambiente uccide batteri e virus, rompendo i legami chimici delle loro molecole.
“Si poteva non essere d’accordo su una chiusura totale di esercizi pubblici e attività, però lo si sarebbe accettato – conclude Roberto Carboni -, ma le chiusure selettive, che non hanno riscontri da un punto di vista scientifico e tecnico, faccio fatica a capirle. Non comprendo poi le modalità, ma d’altra parte non sono uno scienziato…”.