Non tutte le persone che all’ultima tornata elettorale hanno rappresentato Faenza Coraggiosa hanno deciso di entrare all’interno del Partito Democratico. Da diversi mesi l’unione, che aveva caratterizzato la lista al momento di sostenere Massimo Isola candidato sindaco, era stata minata da diverse frizioni interne. Il momento più rappresentativo di questi contrasti fu la scelta della consigliera comunale Luigia Carcioffi di rinunciare all’incarico in consiglio comunale, in aperto contrasto con i vertici e i volti più noti del partito, che un tempo proprio del Partito Democratico facevano parte.

Ora la decisione di non entrare nel Partito Democratico è stata motivata da una lettera inviata agli organi di stampa:

Noi sottoscritti, animatori della lista Coraggiosa di Faenza, candidati alle ultime elezioni e/o soci dell’Associazione NON entreremo nel PD.

Chi ha fatto un’altra scelta, soprattutto chi ha avuto e condiviso ruoli direttivi, poteva prestare più attenzione ai valori e ai principi costitutivi di Coraggiosa, casomai convocando un’assemblea specifica, per discuterne, come si era detto in quella dello scorso 27 Aprile.

Rientrare nel Pd perché in Europa c’è la guerra, nel pianeta la crisi ecologica e l’intelligenza artificiale è una minaccia su cui vigilare è presentare ragioni così generali e generiche da non consentire nessuna vera discussione, soprattutto tramite i giornali.

L’ennesima occasione mancata, che conferma la recente riflessione di Romano Prodi sui partiti, PD compreso: “Non c’è più la gente, parlano i dirigenti tra loro”.

Coraggiosa, almeno in Emilia Romagna, almeno a Faenza, ha dato rappresentanza a un sentire di sinistra che voleva innervarsi su pratiche e azioni amministrative alternative all’attuale  modello egemone, di cui anche il PD è parte.

Seguire Elly Schlein nel PD non è la nostra soluzione.

Le articolate e pluralistiche istanze pacifiste, progressiste, ecologiste, femministe che nascono nella società civile e che sono coltivate nel volontariato; le questioni sindacali, l’articolazione dell’ associazionismo sociale; tutte le azioni e i comportamenti solidali e di democrazia diffusa che agiscono nella città, pur tra mille difficoltà, non si stanno rivolgendo al PD, anzi si stanno chiedendo: dov’è finito il PD?

Si dovrà discutere con serietà del futuro dell’Associazione Coraggiosa di Faenza, che intendeva rivolgersi in particolare proprio a questa effervescenza sociale per ricostruire una virtuosa rappresentanza politica.

E, soprattutto da parte di chi è stato eletto e nominato grazie al successo della lista Coraggiosa, non si ritiene necessario promuovere nessun confronto pubblico con i 2134 elettori di Coraggiosa che ne hanno consentito, alle comunali del 2020, l’elezione e la nomina?

Ma soprattutto, e ci rivolgiamo al Sindaco, siamo sicuri che il ritorno nel PD di alcuni coincida con il ritorno dell’intera area elettorale di Coraggiosa, con la quale ha pure sottoscritto un accordo programmatico ed elettorale?

Per noi, la discussione e l’impegno continuano, con coraggio, con strumenti da verificare e/o inventare, ma fuori dal PD.”

Sottoscrivono la lettera:

Martino Albonetti

Luigi Albonetti

Leonardo Altieri

Marco Bandini

Vittorio Bardi

Nicola Bassi

Renzo Bertaccini

Luigia Carcioffi

Edward Necki

Alessandro Messina

Raffaele Morani

Renzo Ranzi

Souad Khaldoune