Il 23 settembre la Fondazione del Teatro Rossini ha deciso di confermare l’assemblea dei soci per approvare la nomina del nuovo CdA, ora ufficialmente in carica per il prossimo triennio.
Il nuovo Consiglio è composto dalla Sindaca e Presidente della Fondazione Elena Zannoni, dall’Assessore alla Cultura Gianmarco Rossato, da Gianni Parmiani, attore e autore teatrale che ha fatto già parte del precedente CdA, da Annalisa Antonellini, avvocato e membro del Consiglio direttivo del circolo ACLI di Lugo, da Daniela Pini, celebre mezzosoprano e Assessore alla Cultura del Comune di Bagnara di Romagna.
Dalla Presidente Elena Zannoni e da tutto il nuovo CdA della Fondazione Teatro Rossini, si esprime il più sentito ringraziamento al precedente Consiglio, composto dall’ex Sindaco Davide Ranalli, dall’ex Assessora Anna Giulia Gallegati, dalla Professoressa Laura Baldinini e da Simone Bruscia, direttore dell’Associazione Riccione Teatro, per il lavoro svolto in questi anni difficili. Prima il Covid e poi l’alluvione, hanno messo in ginocchio l’operatività del nostro Teatro e la possibilità di dedicare tempo e risorse alle attività caratteristiche della Fondazione.
“Siamo consapevoli che l’intera comunità attende la restituzione del Teatro alla città” dice la Sindaca Zannoni, “il ripristino dopo i gravi danni dell’alluvione non ci dà la possibilità di riaprire per la stagione 2024/2025, ma stiamo facendo il possibile per essere pronti per la stagione successiva. Ci impegniamo comunque a condividere tutti gli aggiornamenti con la cittadinanza man mano che avremo novità.”
“Oggi la sfida è mantenere la proposta culturale in attesa di poterla riportare al Rossini” conferma l’assessore alla Cultura Gianmarco Rossato, “abbiamo quindi nominato un CdA ampiamente rinnovato, mantenendo il solo Consigliere Gianni Parmiani, l’ultimo ad essere entrato consiglio nel 2021, con caratteristiche più gestionali e organizzative e con l’impegnativo compito di curare la fase del restauro e del riavvio delle attività, valutando la migliore organizzazione possibile per riportare a Lugo le stagioni teatrali che da anni ormai si attendono. ”