Forte afflusso ieri sera all’assemblea convocata alla casa del Popolo di San Potito di Lugo da due gruppi civici della Bassa Romagna (Partecipazione Sociale di Lugo e Alfonsine Solidale). In discussione la richiesta di Edison Stoccaggio Spa, di essere autorizzata ad aumentare del 7% e poi del 20%, la pressione di iniezione del gas nel giacimento sotterraneo autorizzato già nel 2009, che coinvolge i comuni: Lugo, Bagnacavallo, Cotignola, Faenza, Solarolo e Castelbolognese..
Una platea affollata e molto attenta ha seguito l’esposizione dei relatori che hanno ripercorso l’iter della vertenza utilizzando le stesse affermazioni contenute nello studio preliminare della società proponente; le osservazioni avanzate da rappresentanti politici locali, dall’Unione dei Comuni e soprattutto del Servizio Geologico della Regione Emilia Romagna, alla proposta di Edison di aumentare la pressione del gas, che mira ad aumentare la capacità di stoccaggio sottoposta a VIA (valutazione di impatto aziendale). “Non è necessario che si aggiunga nulla di nostro ha detto un relatore. Basta quello che hanno scritto loro, l’azienda, la Regione, l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, la rappresentante del Movimento 5 Stelle nel Consiglio dell’Unione. Siamo d’accordo, serve la V.I.A. per poter valutare compiutamente le proposte progettuali con dati più attendibili, e quindi, in ultima analisi, più cautelativi e a favore di sicurezza”.
La questione non è di poco conto se si pensa che le contestazioni riguardano, tra l’altro, il mancato rispetto delle scelte della pianificazione territoriale; le possibili variazioni di sismicità; le sollecitazioni che possono pervenire dall’alternanza fra le fasi stoccaggio del gas in pressione per 5/6 mesi e successiva erogazione; il permanere di incertezze sugli effetti indotti nel sottosuolo a breve e sopratutto a lungo termine; gli effetti sulla rete scolante e sulla microsismicità indotti da altri progetti di coltivazione localizzati nei pressi.
I sindaci di Bagnacavallo, Cotignola e Lugo – assenti seppure invitati – hanno fatto pervenire una dichiarazione che ribadisce come “indispensabile non autorizzare lo stoccaggio del gas in sovrapressione” e chiede al Ministero “la valutazione di impatto ambientale”. Nonostante questo però il Governo è nella fase di “predisposizione del provvedimento”. Dall’assemblea si è convenuto quindi con l’invito alla mobilitazione concreta anche alle istituzioni locali per scongiurare l’avvio dei lavori.