“La UIL di Ravenna per dare sostegno e attuazione alla campagna della UIL nazionale di sensibilizzazione “NO AI LAVORATORI FANTASMA” ha formulato un questionario volto ad indagare le forme di precariato nel territorio provinciale, tenendo anche conto di come questa condizione incida sulla vita e sul benessere delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il lavoro precario assume ad oggi varie forme: è precario chi ha un contratto a termine, stagionale o atipico, è precario chi ha un contratto part time involontario, è precario chi pur avendo un’occupazione stabile ha uno stipendio insufficiente a soddisfare i bisogni basilari della vita quotidiana.
Anche se parte della politica afferma che i posti di lavoro sono cresciuti questa nuova occupazione non è stabile ed è mal retribuita. Coinvolte in questa dinamica sono soprattutto le fasce più vulnerabili come donne, giovani e stranieri.
L’Osservatorio sul precariato dell’INPS ci informa che l’ 80 % dei rapporti di lavoro attivati nel 2023 ai giovani fino a 29 anni è temporaneo. Negli ultimi anni l’occupazione a tempo parziale è cresciuta ininterrottamente, nel 2022 la maggior parte degli occupati di 15-64 anni a tempo parziale in Italia, il 57,9 %, si trova in questo regime orario non per libera scelta.
Insieme alla Spagna si tratta della quota più alta tra le maggiori nazioni europee. In parallelo corrono altri fenomeni riconducibili al precariato come le finte partite iva, le collaborazioni, gli stage che molto spesso non conducono ad una stabilizzazione in grado di fornire sicurezza economica e progetti di vita.
In questo contesto le retribuzioni reali sono aumentate molto lentamente, complice anche il periodo inflattivo, creando in certe situazioni in cui, seppur lavorando, non si è in grado di condurre una vita dignitosa. L’Italia è l’unico paese dell’eurozona dove gli stipendi sono diminuiti negli ultimi trent’anni.
Il recente rapporto Istat 2024 mostra che la percentuale di lavoratrici e lavoratori che si trovano in condizione di povertà e vulnerabilità lavorativa è in crescita. Nel 2022 i lavoratori che vivono in una famiglia a rischio di povertà nell’Ue27 costituiscono l’8,5 % del totale. Negli ultimi anni la quota di occupati a rischio di povertà in Italia è aumentata costantemente, passando dal 9,5 % del 2010 all’11,5 % del 2022 e il divario rispetto alla media europea è cresciuto.
È necessario invertire la rotta di questa tendenza per poter garantire soprattutto alle nuove generazioni un lavoro stabile accompagnato da garanzie in termini retributivi.
Il futuro si costruisce sulla stabilità sulla certezza, non sulla precarietà.
Per tutti questi motivi la UIL di Ravenna, oltre a rilanciare, nel mese di aprile, gli spot della campagna nazionale UIL nella principale multisala cinematografica di Ravenna, ha predisposto una pagina dedicata sul proprio sito WWW.UIL-RAVENNA.IT dove le lavoratrici e i lavoratori precari possono trovare tutte le informazioni necessarie sia per le pratiche di sostegno al reddito (NASPI, Disoccupazione Agricola, DIS-COLL, ecc.) e di natura fiscale (CAF x mod. ISEE e 730) e anche i recapiti dei funzionari sindacali per il supporto contrattuale ed eventualmente, vertenziale.
Al termine del sondaggio volto ad indagare le condizioni di precarietà nel territorio provinciale sarà inoltre possibile lasciare una testimonianza in forma anonima. Abbiamo bisogno delle voci delle lavoratrici e dei lavoratori per poter poi rilanciare le opportune proposte politico-sindacali per limitare l’abuso di forme di lavoro precario.”