Venerdì 14 ottobre si è svolta per la prima volta, alla Nespak di Massa Lombarda, l’elezione della rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) dei lavoratori e delle lavoratrici in somministrazione. Sono stati eletti 2 rappresentanti, entrambi di Nidil (la categoria della Cgil che si occupa dei lavoratori atipici).
“Ha votato il 90% degli aventi diritto – spiega Serena Savini, segretaria generale del Nidil Cgil Ravenna -, dimostrando quanto sia richiesta la democrazia nei luoghi di lavoro. L’elezione delle Rsu dei lavoratori ‘precari’ rappresenta anche l’occasione per un maggior coinvolgimento dei somministrati all’interno dei luoghi di lavoro, dando un impulso alla contrattazione inclusiva che equipari, nella pratica e non solo nella teoria, i diritti di tutti i lavoratori di uno stesso sito a prescindere dal loro contratto, partendo dagli aspetti economici sino alla costruzione di percorsi di stabilizzazione. Si tratta della quarta Rsu dei somministrati presente nella nostra provincia, ove sappiamo che nel 2021 sono state superate le 4.000 unità di addetti”.
Il lavoro in somministrazione ha subito un aumento importante nel 2021, che è stato l’anno in cui si è registrato il maggior numero di sempre di contratti in somministrazione in tutto il territorio nazionale. Sono stati propri i precari, infatti, i primi a perdere il lavoro durante la pandemia e al contempo i primi a trainare la crescita occupazionale del 2021. La Fondazione di Vittorio della Cgil ha descritto la precarietà come “locomotiva” della crescita economica italiana e “ultima carrozza” quando tutto si mette male. Quindi i mesi che ci attendono, dato il contesto di crisi energetica e instabilità, destano preoccupazione circa i possibili risvolti occupazionali. “Temiamo che saranno di nuovo i precari a pagare le conseguenze più pesanti – conclude Serena Savini -. Anche per questo motivo, assume ancora più valore costruire percorsi di coinvolgimento di tutti i lavoratori come l’elezione della Rsu. Nidil Cgil è impegnata nel rafforzare la democrazia e la partecipazione nei luoghi di lavoro a partire da chi vive una condizione di precarietà”.