Il giorno 17 dicembre il Nidil Cgil ha avuto un confronto in Prefettura sulla situazione occupazionale delle lavoratrici, assunte tramite l’agenzia di somministrazione Manpower, impiegate nello Sportello Unico per l’immigrazione nella Prefettura di Ravenna.
A Ravenna sono 7 le lavoratrici coinvolte, tutte con un contratto di somministrazione in scadenza al 31 dicembre 2021 e che attendono una risposta sulla loro sorte.
Le lavoratrici sono state assunte a marzo 2020 – tramite una procedura nazionale – per occuparsi della gestione delle domande di permesso di soggiorno scaturite dalla cosiddetta Sanatoria prevista dal Decreto Rilancio dell’agosto 2020 che ha stabilito le procedure per l’Emersione di rapporti di lavoro irregolare. Le lavoratrici sono impegnate nelle procedure di emersione del lavoro in nero per cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari e successiva regolarizzazione dei lavoratori stranieri presenti sul territorio italiano.
“Abbiamo chiesto alla Prefettura – spiega la segretaria generale del Nidil Cgil Ravenna, Serena Savini – che venga data continuità occupazionale alle lavoratrici e che vengano previsti percorsi di assunzione a tempo indeterminato che valorizzino l’esperienza e l’anzianità maturata. Il loro apporto, come confermato dalla Prefettura, sarebbe infatti indispensabile sia per terminare tutte le pratiche collegate all’emersione, sia per far fronte alla mole ordinaria di lavoro dello Sportello Unico per l’Immigrazione stante la storica carenza di personale che caratterizza le Prefetture di tutto il Paese e in tutte le aree di competenza, anche in vista del Decreto Flussi di prossima uscita”.
La vertenza, che coinvolge 800 lavoratori e lavoratrici nelle Prefetture di tutta Italia, è gestita a livello nazionale da Fp Cgil, Fp Cisl e Uilpa con Felsa, Nidil e Uiltemp. Nell’ultimo incontro, svoltosi lo scorso 3 dicembre, il Ministero ha comunicato che si adopererà per procedere alla proroga dei contratti di somministrazione legandola alla proroga dello stato di emergenza, una prima risposta che tuttavia non risolve tutte le problematiche appena evidenziate.
“Monitoreremo che gli impegni comunicati dal Ministero vengano realizzati nel più breve tempo possibile – conclude Serena Savini -, mantenendo alta l’attenzione sul destino occupazionale di questi lavoratori e di queste lavoratrici”.