I bombardamenti degli Alleati, le giovani ebree ferraresi, l’operazione Olive. Sono 59 i progetti di valorizzazione della storia e memoria del Novecento finanziati dalla Regione con 400mila euro. A ciò si aggiungono le risorse aggiuntive destinate all’ex Campo di Fossoli (Modena), a Casa Cervi (a Gattatico, in provincia di Reggio Emilia) e all’Isola degli Spinaroni (Ravenna), luoghi simbolo delle atrocità nazifasciste e dei valori della Resistenza. E, ancora, i fondi destinati a un progetto sullo spostamento della linea del fronte tra il settembre 1944 e l’aprile del 1945 raccontato con l’impiego delle tecnologie digitali.
Sono le misure regionali destinate a progetti dedicati alla memoria di quanto accaduto nel periodo 1943-1945 e a sostegno delle celebrazioni per l’80esimo anniversario della Liberazione in programma il prossimo anno.
“Abbiamo messo in campo, in vista di una ricorrenza così significativa, uno sforzo straordinario per sostenere progetti e iniziative in grado di valorizzare ulteriormente i luoghi della memoria e che trasmettano, anche attraverso la digitalizzazione del patrimonio culturale, la storia della nostra regione alle generazioni future- spiegano la presidente facente funzioni, Irene Priolo, e l’assessore alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori– Tutto questo perché rimanga viva la memoria di un biennio, dall’8 settembre del 1943 alla primavera del 1945, estremamente tragico per il nostro Paese ma anche tra i più gloriosi perché ci ha consegnato, dopo un ventennio di dittatura, la libertà e la possibilità di vivere in una Repubblica democratica”.
L’esito del bando
Cinquantanove progetti finanziati dalla Regione con 400mila euro: è l’esito della graduatoria del bando indetto dalla Regione. Potevano partecipare, in forma singola o di rete, associazioni e istituzioni culturali, Comuni e Unioni comunali. Tra gli obiettivi prioritari il sostegno allo studio, ricerca e raccolta di testimonianze, la promozione di iniziative culturali e didattiche e la valorizzazione dei luoghi della Memoria e dei percorsi regionali collegati.
Sono pervenute complessivamente 93 domande (73 presentate da istituzioni, Fondazioni e associazioni senza fine di lucro, e 20 da Comuni e Unioni). Sul totale, sono stati finanziati 45 progetti di soggetti privati (per una cifra complessiva di 314.500 euro) e 14 di soggetti pubblici (a Comuni e Unioni di Comuni sono andati in tutto 85.500 euro).
Da Rimini a Piacenza, hanno risposto tutti i territori provinciali, con particolare consistenza (numerica e finanziaria) della Città metropolitana di Bologna, seguita per varietà delle proposte dalla provincia di Rimini. Accanto alle tradizionali attività di ricerca storica, itinerari culturali e convegni, sono stati premiati progetti collegati a ricorrenze legate al 1944, in particolare ai bombardamenti alleati (Comune di Rimini, Comune di Modena), all’operazione Olive (Comune di Riccione), alla Repubblica di Montefiorino (Comune di Montefiorino).
Tra i progetti presentati da soggetti privati (associazioni e fondazioni) spiccano il documentario storico “Le case di Micol”, sulle giovani ebree ferraresi all’alba dell’Olocausto proposto dall’associazione Ferrara Città del Cinema, e il progetto di recupero di materiali video e fotografici dagli archivi degli eserciti Alleati realizzato dalla Cineteca di Bologna.
I luoghi della deportazione e della Resistenza
La Regione continua a riservare un’attenzione particolare ai luoghi della memoria, destinando contributi aggiuntivi all’ex Campo di Fossoli (10mila euro all’anno per il 2023 e il 2024, ottantesimo anniversario della strage del poligono di Cibeno), a Casa Cervi (10mila euro per il 2023, ottantesimo anniversario della fucilazione dei sette fratelli, e per il 2024), al Comune di Ravenna per l’Isola degli Spinaroni, luogo di grande valore storico legato alla battaglia per la liberazione della città, combattuta alla fine del 1944 (anche in questo caso, 10mila euro per 2023 e altrettanti per il 2024).
Lo spostamento del fronte, tra geografia e storia: un progetto con gli Istituti storici
Insieme all’Assemblea legislativa, la Regione finanzia anche – con un contributo complessivo di 23mila euro – un progetto degli Istituti storici emiliano-romagnoli, coordinato dal Parri di Bologna, con la partecipazione di tutta la rete (Bologna, Ferrara, Forlì, Reggio Emilia, Rimini, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna). La progressiva Liberazione dell’Emilia-Romagna verrà raccontata attraverso un sito internet, dove sarà possibile rivedere lo spostamento del fronte dal settembre 1944 all’aprile 1945: un racconto tra geografia e storia della Liberazione, che si realizzerà attraverso una cartografia interattiva. Obiettivo del progetto è documentare e raccontare la Liberazione come un processo, lungo e ampio, che segue passo dopo passo il “passaggio del fronte”. La realizzazione del progetto sarà legata a scadenze precise che coincideranno con l’anniversario dell’effettiva Liberazione dei singoli capoluoghi di provincia, a partire dall’autunno 1944 fino al 26 aprile 1945. A ogni scadenza è previsto un aggiornamento del sito e un evento da organizzare nella “città liberata”. La documentazione che costituirà la base essenziale del progetto digitale verrà aggiornata costantemente, in modo da poter mostrare il progressivo passaggio verso nord del “fronte di guerra” fino alla completa Liberazione dell’Emilia-Romagna.