Caritas , donazioni,  Caritas diocesana  servizi  bisognosi

Una grande testimonianza di solidarietà che ha coinvolto tutta la cittadinanza nel mettersi a fianco delle persone più fragili. Anche grazie alle iniziative della campagna “Aiutaci ad aiutare”, nel 2022 sono stati donati alla Caritas diocesana di Faenza-Modigliana circa 57mila euro. Risorse con le quali è stato possibile garantire e potenziare i servizi essenziali offerti dagli operatori e volontari del Centro di Ascolto e prima accoglienza Caritas, alle persone più bisognose del nostro territorio. E a queste donazioni, si aggiungono altri 97mila euro dedicati specificatamente all’accoglienza dei profughi ucraini.

Dai pasti in mensa ai pacchi viveri, dall’accoglienza notturna nei dormitori fino al sostegno per spese scolastiche, mediche e abitative: quello della Caritas è un affiancamento a 360 gradi per far sì che nessuno nella nostra comunità sia lasciato solo. Di fronte alle difficoltà imposte dell’emergenza sanitaria e sociale causate dalla pandemia, la Caritas ha risposto presente e in questi anni ha rilanciato il proprio impegno verso la comunità.

Alla mensa Caritas distribuiti quasi 8mila pasti

Nel 2022 sono stati 7.914 i pasti serviti alla mensa del Centro di Ascolto: un numero, sebbene inferiore al dato 2021 (9.343), ancora molto elevato rispetto al periodo pre-Covid, quando erano stati 6.505 (dato 2019; +21,6%).

Significativi aumenti ci sono stati negli ultimi anni anche per quanto riguarda l’accoglienza notturna (4.426 notti, in linea col 2022; erano 3.890 nel 2019; +14%) e la distribuzione di pacchi viveri (2.384 dato in crescita rispetto all’ultimo anno; nel 2019 erano 1.383; +72%). Numeri che testimoniano come quanto sia ancora fragile, a tre anni dall’inizio della pandemia, il contesto sociale nel nostro territorio. A questi dati, riferiti al solo Centro di Ascolto, vanno aggiunti i servizi caritativi messi in campo ogni giorno dalle Caritas parrocchiali distribuite in tutta la Diocesi.

Le risorse donate tramite la campagna “Aiutaci ad aiutare” grazie al supporto delle istituzioni, di aziende private e di tutta la cittadinanza, sono state fondamentali per dare una risposta concreta a chi, più di altri, ha subito gli effetti della pandemia. Si ringraziano quindi i numerosi privati e inoltre la Bcc, il Gruppo Tampieri, Fondazione Dalle Fabbriche, Rotary Club e Riunione Cattolica Torricelli (che ci hanno sostenuto attraverso due concerti natalizi), Cisa, The Ahmadiyya Muslim jama’at Italia. Inoltre con l’Istituto Tecnico Oriani è stato possibile realizzare una raccolta viveri natalizia.

“Grazie per il sostegno – sottolinea don Emanuele Casadio, direttore della Caritas diocesana – e per l’attenzione che si ha per Caritas e per i servizi che riusciamo a garantire grazie ai contributi e alle offerte che arrivano. E un grande grazie va soprattutto ai tanti volontari che operano per Caritas, in modo tale da garantire i servizi di mensa, distribuzione viveri e vestiti sempre attivi”.

L’accoglienza dei profughi ucraini

Il lavoro di rete costruito negli ultimi tempi tra Caritas diocesana e parrocchiali, servizi sociali e sanitari e altre realtà del territorio, si è rivelato particolarmente prezioso per riuscire a dare pronta risposta ai bisogni emergenti, sempre più complessi, come per esempio quello legato all’accoglienza dei profughi ucraini.

La Caritas ha accolto direttamente, tramite le strutture di villa Bersana e del monastero Santa Chiara, numerose persone fuggite dalla guerra. Alla Bersana sono attualmente accolte 18 persone (di cui 8 minori e 10 adulti). Per quanto riguarda il monastero Santa Chiara, attualmente sono presenti 22 persone (11 adulti e 11 bambini), ma durante il 2022 sono 30 le persone che sono passate da Santa Chiara, 16 adulti e 14 minori.

“In questo anno non semplice, soprattutto per lo scoppio della guerra in Ucraina – aggiunge don Emanuele – possiamo solo ringraziare alle tante persone che si sono rese disponibili ad accogliere in casa propria profughi in fuga dalla guerra; ringraziamo anche chi ci ha aiutato nell’emergenza a trovare soluzioni immediate per queste persone”.

“Per il futuro le idee sono tante – conclude -, ma soprattutto non vogliamo perdere di vista il nostro obiettivo di sensibilizzare le persone a fare opere di carità, anche piccole, ma che possano essere un segno visibile per la nostra chiesa. Quindi ringrazio ancora di più per chi ci sosterrà ancora con offerte, ma soprattutto con il proprio tempo per venire a fare un servizio prezioso che è quello di aiutare gli altri in modo semplice e concreto”.