«Il “Patto per il clima” che Emilia-Romagna Coraggiosa ha proposto, e che il Presidente Bonaccini ha assunto, pone la necessità di cambiare molte cose nella nostra regione» lo afferma Edward Necki, consigliere comunale a Faenza per L’Altra Faenza e candidato al consiglio regionale dell’Emilia-Romagna con la lista “Emilia-Romagna Coraggiosa” a sostegno di Stefano Bonaccini.
«Per ridurre, e poi azzerare al 2050, le emissioni che stanno alterando il clima è necessario passare rapidamente alla produzione energetica da fonti rinnovabili, superando quelle fossili; incentivare l’efficienza energetica in ogni settore, nei cicli produttivi, negli edifici, nei trasporti; azzerare il consumo di suolo; incrementare la riforestazione; intervenire sul ciclo dei rifiuti, potenziando il riciclo e il riuso (quello che si definisce “economia circolare”)».
Il consigliere critica poi Hera e le Amministrazioni locali: «La legge regionale 16 del 2015 è proprio sull’economia circolare, contiene principi avanzati, ma che purtroppo vengono disattesi in molti territori. Ad esempio, prevede di raggiungere il 73% di raccolta differenziata nel 2020, in provincia di Ravenna, Hera – che gestisce il servizio di raccolta – ha recentemente dichiarato che punta appena “a superare la soglia del 60% entro fine anno”, ma dovrebbero essere gli Amministratori locali a definire gli obiettivi, naturalmente in linea con la legge, e non la multiutility, che ha solo la gestione della raccolta.
Anche per questo ho dichiarato la mia condivisione al Progetto di Legge regionale sulla gestione pubblica delle acque e dei rifiuti, sollecitato dal Coordinamento regionale comitati acqua pubblica e dalla Rete rifiuti zero Emilia-Romagna – e già presentato (oggetto 8299)da alcuni degli attuali consiglieri regionali che aderiscono a Emilia-Romagna Coraggiosa – che prevede la modifica di ATERSIR (Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti) come struttura politica centralizzata, per ricondurre ai bacini provinciali e ai Comuni le decisioni, secondo il principio di sussidiarietà, nonché, per gli Enti Locali che lo volessero, l’agevolazione alla ripubblicizzazione dei servizi acqua e rifiuti attraverso un fondo regionale di investimento e di garanzia.
Credo che una iniziativa di questo tipo possa contribuire a rimettere in capo agli Amministratori Locali le effettive decisioni sui servizi ambientali, che è quello che serve per applicare sul serio il “patto per il clima”».