Misure cautelari a carico di 23 persone, considerate affilliate alle ‘ndrine dei “Piromalli” di Gioia Tauro e dei “Mancuso” di Limbadi, 34 indagati, sequestrati 30 milioni di euro tra conti correnti, beni immobili e quote societarie. L’inchiesta della Guardia di Finanza, dal nome “Radici, ha coinvolto anche Francesco Patamia, candidato di Noi Moderati alla Camera nel collegio di Piacenza.
L’indagine è partita dalla segnalazione di vari investimenti anomali, nel campo della ristorazione, da parte del sindaco del Pd di Cesenatico, Matteo Gozzoli, ed ha ricostruito le operazioni portate avanti da “piccole cellule, guidate da boss con funzioni di manager, per ripulire denaro proveniente dalla Calabria. Con i fondi venivano realizzati investimenti in aziende, società edili, della ristorazione e dell’industria dolciaria, negozi, e bar. Molte delle operazioni sono avvenute durante il periodo più critico della pandemia e hanno riguardato le province di Ravenna e Forlì-Cesena. Coinvolti anche i territori di Roma, Milano, Brescia, Bologna, Monza, Modena, Piacenza, Reggio-Emilia, Vibo Valentia e Reggio-Calabria.