La storica lamentatissima mancanza di servizi igienici pubblici nella zona stazione di Ravenna, al fine anche di supplire all’uso dei giardini Speyer come toilette a cielo aperto, viene finalmente superata. Sono già in corso i lavori per installarne uno nella zona del Dopolavoro ferroviario. L’opera si deve all’iniziativa di Lista per Ravenna, su un proprio progetto di fattibilità. La sua realizzazione non ha richiesto alcuna autorizzazione né coinvolgimento degli organi politici del Comune, bensì la diretta interlocuzione tra il capogruppo della Lista Alvaro Ancisi, in veste di consigliere comunale, e il dirigente tecnico dell’Edilizia pubblica comunale, ing. Claudio Bondi, di recente andato in pensione. Prezioso braccio esecutivo ne è stata Azimut spa. Il tutto legittimato dall’art. 107 del Testo unico sull’ordinamento degli enti locali, secondo cui “la gestione amministrativa, finanziaria e tecnica è attribuita ai dirigenti mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo”.
GLI IMPEDIMENTI E LA SOLUZIONE – Va premesso che le insistenze di Lista per Ravenna, risalenti agli anni del sindaco Matteucci, nel chiedere di attivare toilette pubbliche in zona stazione, per ultimo con una petizione del marzo 2016, erano state sempre respinte con la motivazione che incontravano l’opposizione della Soprintendenza essendo zona soggetta a vincoli archeologici. Di qui la scelta di Lista per Ravenna: utilizzare l’area verde pubblica di viale Pallavicini, dove già esiste una cabina di Hera per la decompressione del gas metano: posizione molto favorevole perché prossima, oltreché alle stazioni dei treni e dei bus pubblici, all’Isola di San Giovanni/Giardini Speyer, e anche perché incrocia i passanti diretti o in uscita dall’attiguo sottopasso ferroviario che collega il centro storico con la Darsena di città. Qui sarebbe stato possibile, semplice ed economico insediare un monoblocco prefabbricato di servizi igienici del tipo più moderno in uso di Azimut, collocati in altri tre punti della città.
IL PROGETTO DI FATTIBILITà – Di seguito la sintesi di com’era stata articolata la valutazione tecnico-economica del suddetto progetto di fattibilità: 1° L’installazione del manufatto non pone problemi di regolamento edilizio essendo amovibile. 2° Per il servizio di pulizia manuale delle toilette pubbliche comunali, Azimut si avvale della cooperativa sociale San Vitale, facente parte della sua compagine azionaria. Il blocco dei servizi igienici in questione se ne può avvalere facilmente, perché essa gestisce il confinante parcheggio pubblico a pagamento delle auto e delle biciclette. 3° L’investimento del Comune di Ravenna non supera i 20 mila euro, che Azimut anticipa e l’amministrazione comunale rimborsa per contratto standard con rate frazionate in nove anni. 4° La tariffa d’uso del servizio è di cinquanta centesimi. 5° I tempi di esecuzione sono modestissimi. Dal momento in cui il monoblocco è ordinato all’impresa fabbricante servono due mesi per la consegna e venti giorni per gli allacciamenti.
LA TOILETTE TRASFERITA – L’accordo tra Lista per Ravenna e l’ing. Bondi, risalente al 25 ottobre 2019, incrociò di lì a poco una favorevole occasione. Da tempo la Lista, sollecitata dagli operatori e dai cittadini utenti del mercato ambulanti di via Sighinolfi, chiedeva che ne fosse sostituita, perché insufficiente e mal curata, la toilette, collocata al centro di questa strada, gestita direttamente dal Comune di Ravenna. Avendo infine ottenuto che fosse Azimut a provvedervi, installando due nuove toilette pubbliche agli estremi di via Sighinolfi, rispettivamente sui lati di viale Berlinguer e di via Cassino a fianco del campo sportivo, è diventata superflua la toilette di Azimut preesistente in zona Berlinguer davanti alla Questura. Reso possibile trasferirla in viale Pallavicini, l’operazione, ostacolata anche dal lockdown per la pandemia, viene un luce ora, ad un anno esatto dal concepimento del progetto iniziale. Costo quasi zero.