Alcuni residenti, liberi professionisti e commercianti del centro hanno fatto partire una petizione per dire “No” alla ruota panoramica che il Comune sta pensando di installare, temporaneamente, in centro, davanti al duomo, nel periodo fra autunno e inverno di fine 2019. L’installazione della ruota panoramica aveva aperto nei mesi scorsi un intenso dibattito fra i cittadini. Le associazioni di categoria si sono dimostrate favorevoli all’opportunità, ma non sono pochi ad essere contrari.
Le motivazioni del “No” alla ruota verranno illustrate in un’apposita conferenza stampa la prossima settimana. Nel frattempo è già stato diffuso il testo della petizione, rivolta al sindaco, già sottoscrivibile:
«Noi sottoscritte e sottoscritti cittadine e cittadini,
avendo appreso dalla stampa locale della ipotesi di installare nel prossimo autunno in Piazza della Libertà una cosiddetta “Ruota Panoramica” che dovrebbe raggiungere una altezza di trenta metri, con la presente petizione ci rivolgiamo a Lei per impedire questo ennesimo sfregio al centro storico, alla storia e alla cultura di Faenza.
Non ci convincono le dichiarate motivazioni comparse sui giornali locali che muoverebbero l’iniziativa e cioè un (indimostrabile) richiamo turistico con (del tutto ipotetiche) ricadute positive sull’economia della città.
Al contrario siamo convinti che, come dimostrano gli ultimi dati sulle presenze turistiche nella nostra città e le esperienze come Argillà, Faenza debba privilegiare una offerta turistica di qualità legata all’arte, alla storia e alla cultura.
Iniziative come quella prospettata della Ruota Panoramica sono estemporanee e offensive del “buon nome” della città, slegate dal contesto e dalla vocazione di Faenza come “città d’arte”.
Alcuni parchi tematici sono già presenti in provincia e in regione, collocati in aree apposite e non certamente nei centri storici: un Luna Park in piazza farebbe perdere a Faenza la propria identità.
Ci spaventa e ci preoccupa inoltre l’impatto visivo e fisico di una struttura così imponente collocata in un contesto fragile come è quello dei centri storici delle nostre antiche città, senza dimenticare i problemi legati alla sicurezza e alla viabilità ordinaria e di soccorso».