E’ stato approvato dalla giunta un intervento di consolidamento delle mura cittadine, di restauro degli elementi decorativi e messa in sicurezza.
Si tratta del percorso murario di via Zagarelli alle Mura tra le vie Giovanni Pascoli e Giuseppe Mazzini; tali mura risalgono al periodo dell’imperatore Valentiniano III.
Sono previsti lavori di rimozione delle erbe infestanti, arbusti e alberi e di consolidamento delle mura che presentano lesioni e cedimenti con la ricostruzione dei tratti crollati attraverso chiodature e tiranti e il ripristino dei riempimenti con iniezioni di resina epossidica a bassa viscosità miscelata con inerte dello stesso tipo di materiale di cui è costituita la muratura per la sigillatura sia delle fratture superficiali, sia di quelle profonde.
Una volta eseguito l’intervento strutturale di consolidamento si potrà quindi procedere al restauro degli elementi decorativi con l’impiego di materiali idonei a garantirne la conservazione senza eliminare la patina del tempo.
Il costo dell’intervento ammonta a 95 mila euro, somma finanziata nel Piano degli investimenti anno 2020.
Un po’ di storia
Ravenna presenta un perimetro murario di quasi cinque chilometri, delimitante una superficie di 180 ettari, già nel V-VI secolo d. Ch. Tale cinta muraria si dimostrerà più che sufficiente al contenimento della popolazione fino al XIX secolo.
Per secoli le mura cittadine hanno svolto una funzione di difesa non solo dagli eserciti nemici ma anche dalle bande di banditi che infestavano il territorio ravennate e, anche se con minore efficacia, dalle inondazioni dei fiumi Ronco e Montone fino all’anno 1735 quando ne venne ordinata la diversione sotto il pontificato di papa Clemente XII. Gli ultimi lavori di riparazione si ebbero negli anni tra il 1778 e il 1795 quando con l’epoca moderna si modificò il concetto di difesa e le mura assunsero la funzione di cinta daziaria.
Negli anni 1863 prima e 1886 dopo, a seguito della realizzazione delle opere ferroviarie, si verificarono i primi smantellamenti con l’abbattimento di un torrione e di parte delle mura fino alla Porta Alberoni.
Negli anni 1920/1921, con la costruzione del primo foro Boario, fu demolito l’intero tratto dalla chiesa del Torrione a Porta Adriana e, successivamente, quello tra Porta Gaza e Porta S. Mamante. Gli eventi bellici e, fino agli anni Settanta, l’attività edilizia e la stessa disciplina urbanistica hanno contribuito alla perdita di tratti di mura oggi non più visibili e interclusi fra edifici e aree private. Complessivamente sono scomparsi circa 1700 metri di mura storiche. Attualmente restano circa 2.500 metri di antiche mura a sei porte per le quali già dal Piano regolatore comunale del 1973 è stata attivata una politica di tutela e riqualificazione il cui primo esempio è il recupero a teatro e a verde pubblico della Rocca Brancaleone in fase di progettazione.