Su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Fagnani, la giunta ha approvato due  interventi di messa in sicurezza e restauro delle mura storiche di Ravenna nel tratto di via Cura circonvallazione al Molino.

Si tratta del percorso murario che da via Oberdan arriva a via Cura e, più precisamente, la parte che dalla chiesa del Torrione si snoda verso via Cura dove è attualmente posizionata una recinzione da cantiere.

I due interventi prevedono messa in sicurezza e restauro: il primo con la realizzazione di parapetti in legno simili all’esistente con una lamiera traforata al posto del pannello in vetro, il secondo con la rimozione di graffiti dovuti a interventi vandalici mediante una micro sabbiatura con sabbia priva di silice, che non altera la superficie del laterizio, e successiva patinatura dei mattoni.

Nel primo caso la spesa prevista ammonta a 50 mila euro, nel secondo a 45mila.

Gli interventi saranno attuati nel rispetto degli elementi decorativi e strutturali e saranno impiegati materiali idonei a garantire la conservazione delle mura senza eliminare la patina del tempo.

 

Un po’ di storia

 

Ravenna presenta un perimetro murario di quasi cinque chilometri, delimitante una superficie di 180 ettari, già nel V-VI secolo d. Ch.  Tale cinta muraria si dimostrerà più che sufficiente al contenimento della popolazione fino al XIX secolo.

Per secoli le mura cittadine hanno svolto una funzione di difesa non solo dagli eserciti nemici ma anche dalle bande di banditi che infestavano il territorio ravennate e, anche se con minore efficacia, dalle inondazioni dei fiumi Ronco e Montone fino all’anno 1735 quando ne venne ordinata la diversione sotto il pontificato di papa Clemente XII. Gli ultimi lavori di riparazione si ebbero negli anni tra il 1778 e il 1795 quando con l’epoca moderna si modificò il concetto di difesa e le mura assunsero la funzione di cinta daziaria.

Negli anni 1863 prima e 1886 dopo, a seguito della realizzazione delle opere ferroviarie, si verificarono i primi smantellamenti con l’abbattimento di un torrione e di parte delle mura fino alla Porta Alberoni.

Negli anni 1920/1921, con la costruzione del primo foro Boario, fu demolito l’intero tratto dalla chiesa del Torrione a Porta Adriana e, successivamente, quello tra Porta Gaza e Porta S. Mamante. Gli eventi bellici e, fino agli anni Settanta, l’attività edilizia e la stessa disciplina urbanistica hanno contribuito alla perdita di tratti di mura oggi non più visibili e interclusi fra edifici e aree private. Complessivamente sono scomparsi circa 1700 metri di mura storiche. Attualmente restano circa 2.500 metri di antiche mura a sei porte per le quali già dal Piano regolatore comunale del 1973 è stata attivata una politica di tutela e riqualificazione il cui primo esempio è il recupero a teatro e a verde pubblico della Rocca Brancaleone.