A dicembre 2020, il neonato gruppo Extinction Rebellion Faenza aveva attaccato una decina di locandine lungo le vie della città “per sensibilizzare sulla crisi ecologica e climatica, ringraziando e incentivando chi si muove in bici”.
“Abbiamo attaccato queste locandine sopra ad alcuni dei 130 cartelli informativi “educaciclisti” che dal 2018 tappezzano tutta Faenza, cartelli installati con notevole dispendio di fondi pubblici, con un messaggio discutibile poiché puntano il dito solo sui ciclisti urbani. (Non ci sono infatti cartelli che scoraggiano i comportamenti scorretti delle auto). Il messaggio che passa è che i ciclisti urbani (utenti deboli e non inquinanti, da incentivare), sono gli utenti più pericolosi della strada e gli unici a dover essere educati” commentano gli attivisti.
“La nostra azione, sebbene non autorizzata, non ha rovinato alcunché né danneggiato nessuno, era un atto dimostrativo e temporaneo.
Subito ci siamo autodenunciati, abbiamo cercato un dialogo, spiegando il perché del nostro gesto al sindaco, insieme alla Fiab abbiamo proposto un progetto, coinvolgendo le scuole, per migliorare e integrare il messaggio dei cartelli “educa-ciclisti”. Nessuna risposta da parte del sindaco o degli assessori.
Solo la notifica di una pesantissima multa, per “pubblicità non autorizzata”: 313 euro che aumenteranno a 442 se non la pagheremo entro sabato. Una multa che mette in forte difficoltà un piccolo gruppo come il nostro. Una multa sproporzionata, secondo noi, che rasenta la repressione del dissenso.
Gli stessi vigili, nell’imputarci la multa, riconoscono che: “i pannelli riportano immagini e scritte che incentivano l’uso della bici e mettono in risalto problemi ecologici e climatici.”ma, continua, il verbale: ” i pannelli venivano rimossi senza indugio e depositati presso il Comando”.
Che città è, una città dove vengono rimosse “senza indugio” locandine che parlano di crisi climatica, multando in modo “esemplare” gli attivisti?
Una città che nel 2019 ha firmato la Dichiarazione di Emergenza Climatica, (rimasta lettera morta), una città dove resta un grave problema di spazio, di inquinamento, di emissioni, di traffico motorizzato, di parcheggi selvaggi.
È in questo contesto, che le locandine “sovversive” e “non autorizzate” che ringraziano i bambini in bici, sono state rimosse e gli attivisti puniti.
Noi ci prendiamo la responsabilità delle nostre azioni e pagheremo la multa, come richiede ogni coraggiosa azione di disobbedienza civile e nonviolenta.
Vogliamo però che ognuno si prenda la sua responsabilità, che si agisca senza indugio per fermare questo disastro ecologico che ci sta travolgendo tutti.
Ci stanno arrivando molti messaggi di solidarietà, ringraziamo chi ci sta vicino, anche solo con un messaggio”