Può succedere che il coronavirus non guardi in faccia neppure per le multe, neanche a chi gli sta distante. Su richiesta di alcuni cittadini ingiustamente multati mentre accedevano ai propri orti coltivati per l’autoconsumo dei prodotti, Lista per Ravenna, confrontandosi con alcuni legali, ha predisposto, senza alcun costo per nessuno, una bozza di ricorso fondata su una serie di ragioni ineccepibili. Per buona parte potrebbero servire anche per altre specie di ricorsi attinenti alla normativa anti-virus, in particolare sugli spostamenti da casa ammessi dalla legge a determinate condizioni, tuttavia sanzionati. Per informazioni, rivolgersi nelle ore di ufficio a 0544-482225 o a grulistara@comune.ra.it.
Essere bene informati su come eventualmente presentare ricorso è infatti assai difficile, anche perché questa specie di multe emergenziali, oltre ad essere sanguinosa, segue percorsi burocratici tortuosi del tutto propri, stabiliti dal decreto legge “anti-virus” n. 19 del 25 marzo 2020. Notando confusione e malintesi al riguardo, anche pubblicati dalla stampa, Lista per Ravenna ha elaborato il seguente vademecum in parole povere, avvalendosi, fino all’ultima definitiva stesura, della collaborazione, a titolo tecnico, del Comando di polizia locale del Comune di Ravenna.
VADEMECUM MULTE CERTIFICATO
Parliamo delle infrazioni sanzionate dal 26 marzo in poi. La multa va da 400 a 3.000 euro, aumentata fino ad un terzo se si è utilizzato un veicolo, bicicletta compresa. Va pagata entro 60 giorni dalla data del verbale di contestazione. Ordinariamente, viene applicato sempre il minimo. La multa è scontata del 30% se pagata entro 30 giorni, scendendo dunque a 280 euro camminando a piedi o a 373,33 stando su un veicolo. È ammesso, anche senza l’assistenza di un avvocato, presentare ricorso al prefetto, se si è violata una norma disposta a livello nazionale (decreto o ordinanza governativa), oppure al presidente della Regione per un’ordinanza regionale o al sindaco per una sua ordinanza. SCADENZE DILAZIONATE – I termini detti sopra sono stati però dilazionati dal decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020, il quale sospende i termini dei procedimenti amministrativi, inclusi quelli sulle multe anti-virus. Il periodo di sospensione decorre dal 23 febbraio 2020 e termina il 15 maggio 2020 (al netto di ulteriori disposizioni). Per farla breve, senza dilungarci in spiegazioni tecniche, si verifica che:1. il termine reale per il pagamento pieno di queste multe (60 giorni) decorre dal 16 maggio: significa che c’è tempo per pagare la multa piena (ad esempio quella da 400 euro) fino 14 luglio;
- il pagamento scontato del 30% si applica alle infrazioni contestate o notificate a partire dal 16 febbraio 2020, con scadenza il 31 maggio 2020: il termine ultimo per pagare la multa scontata del 30% é dunque e comunque il 31 maggio.
- per le multe fatte tra il 26 marzo e il 15 maggio (dopo tornerebbero a valere i termini ordinari), il termine dilazionato per la presentazione dei ricorsi, decorrente dal 16 maggio, scadrà il 14 giugno.
S.O.S RICORSI – Se il ricorso non è accolto, non è previsto il raddoppio della somma, come per il codice della strada. Solitamente si applica la misura minima ordinaria (cioè non ridotta di un terzo): 400 euro se a piedi, 533,33 su un veicolo. Il ricorso non viene però preso in considerazione se la multa viene pagata prima. Stando sul pezzo: se si ritiene di avere solide ragioni per vedere accolto il proprio ricorso, pur senza averne la certezza, conviene non pagare la multa entro 30 giorni purché si accetti, in caso di esito negativo, di pagare – secondo la prassi finora invalsa – la multa intera, non scontata (400 euro anziché 280 se a piedi, oppure 533,33 anziché 373,33 stando su un veicolo). Lista per Ravenna risponde, come detto sopra, alla richiesta di soccorso