“Cosa ne pensa il presidente della Giunta regionale Bonaccini delle affermazioni del sindaco di Massa Lombarda, nel ravennate, Daniele Bassi, che si è lasciato andare, secondo quanto riportato dalla stampa e stigmatizzato dal Siulp, ad affermazioni minacciose nei confronti degli agenti della Polizia Locale, di cui lui è responsabile, rei di avergli fatto la multa perché sorpreso alla guida della sua vettura senza la cintura di sicurezza?”. Lo chiede, in una interpellanza presentata alla Giunta, il consigliere regionale della Lega, Andrea Liverani, che ricorda anche come ” il 9 maggio 2019, il Presidente della Regione Stefano Bonaccini è intervenuto ufficialmente all’incontro organizzato dalla lista “Il Futuro in Comune” per sostenere proprio la candidatura di Daniele Bassi a sindaco di Massa Lombarda”.
L’interrogazione del consigliere leghista prende le mosse da quanto riportato da alcuni organi di stampa nei giorni scorsi secondo cui “il l Sindaco di Massa Lombarda sarebbe intervenuto nella chat telefonica della Polizia Municipale della città con toni accesi e perfino minacciosi nei confronti di alcuni vigili che il 10 luglio 2020 gli avevano elevato una multa perché alla guida dell’automobile senza cintura di sicurezza. Tra i messaggi inviati dal Sindaco nella chat della Polizia Locale di Massa Lombarda – rincara Liverani – vi era anche l’invito a rimanere riservati su quanto accaduto, pena l’incorrere in non ben definiti “problemi” da gestire”. L’esponente del Carroccio chiede quindi il parere di Bonaccini sull’accaduto anche perché “il Sindaco di Massa Lombarda ricopre anche la delega alla sicurezza nella Giunta dell’Unione della Bassa Romagna e ha scatenato le sue ire contro gli operatori stessi a mezzo di una chat interna del presidio del Comune del quale è amministratore lasciandosi andare ad affermazioni poco felici, poi inveendo e mettendo in difficoltà altri operatori di polizia locale che svolgevano un normale controllo sul territorio massese nei giorni seguenti all’episodio”. In attesa della presa di posizione di Bonaccini sul comportamento di un suo sostenitore politico, Liverani ricorda che “il primo dei cittadini dovrebbe essere l’esempio di correttezza e non agire contro i propri dipendenti quando svolgono correttamente il proprio lavoro. L’episodio in questione -conclude il leghista – è tanto più preoccupante in quanto denota una gestione eccessivamente personale dei rapporti tra amministratori e dipendenti pubblici”.