«Ieri sera mio figlio è andato con due amici di colore nel locale Hof di Ravenna Porto Fuori. Si è sentito dire sia dal buttafuori che da un addetto al locale che lui poteva entrare ma gli amici no. Dopo oltre un’ora di attesa, alla domanda “Perché?”, è stato risposto: “Perché loro sono neri e fanno casino”.
E li hanno lasciati tutti e tre fuori al freddo. Stiamo sconfinando nell’ Apartheid» questa l’accusa mossa dal regista Gabriele Muccino all’Hof di Ravenna, l’ex Kojak, nella giornata di ieri, dopo che il figlio, insieme ad un gruppo di amici, non aveva potuto partecipare alla serata organizzata dal locale sabato.
La risposta però dei soci dell’Hof non si è fatta attendere: tutto sarebbe ascrivibile a problemi di sicurezza pubblica. Gli amici del figlio di Muccino lasciati fuori dal locale farebbero infatti parte di un gruppo che già in passato, in diverse occasioni avrebbe creato notevoli problemi durante gli eventi dell’Hof: violenti liti che hanno richiesto persino l’intervento delle forze dell’ordine. L’ultimo episodio durante una serata poco prima di Natale. Gli addetti alla sicurezza quindi sabato sera non li avrebbero fatti entrare per evitare ulteriori grane. Sulla frase di stampo razzista il locale si è riservato di fare dei controlli, ma ha comunque preso le difese del proprio staff, assicurando che difficilmente una frase di quel tipo può essere stata espressa all’interno di un team dove lavorano persone di origine est europea e africana.