Sabato 16 marzo alle 17 nel Corridoio Grande della Biblioteca Classense, verrà inaugurata la mostra Lavori d’acque. Storia di chiuse, ponti e bonifiche. Sec. XV-XX, che rimarrà aperta fino al 18 maggio.
Sarà presente insieme ai curatori l’assessora alla Cultura, Elsa Signorino.
L’esposizione si propone di illustrare parte del millenario lavoro di bonificazione, irreggimentazione e regolazione delle acque nel territorio ravennate.
Il costante lavoro dell’uomo per la manutenzione di scoli, canali collettori, chiuse, chiaviche e ponti ha preservato e preserva ancora oggi il territorio di Ravenna dalla minaccia delle acque e attraverso una vasta rete irrigua lo rende proficuo all’ economia agricola romagnola.
Questa enorme opera è descritta da un percorso di mostra che comprende una decina di libri antichi, 21 mappe e 20 preziose foto che dal Cinquecento giungono fin quasi ai giorni nostri.
Le mappe delineano le terre riscattate con le bonifiche cinquecentesche, volute dai papi Clemente VII (1531-1572), Gregorio XIII (1578-1596) e Clemente VIII (1604); ad esse si affiancano i documenti redatti nei secoli XVI e XVII per la creazione delle Regioni d’acque, le piante topografiche del secolo XVIII per i lavori di diversione dei fiumi Ronco e Montone, con i relativi ponti sul fiume Montone e sui Fiumi Uniti e la creazione della Chiusa di San Marco e della Chiavica Spadoni. Chiudono la mostra le fotografie scattate nella prima metà del Novecento in occasione della creazione delle chiuse di San Bartolo e Rasponi e dell’inaugurazione dei moderni impianti idrovori.
La mostra è curata da Sauro Ravaioli e Mauro Mazzotti del Consorzio di Bonifica della Romagna – sede di Ravenna in collaborazione con Claudia Foschini, dell’Archivio storico comunale.