Una nuova mostra fotografica sarà allestita nello spazio espositivo PR2, di via d’Azzeglio 2. Si tratta di “Cu nesci, arrinesci” visitabile da venerdì 1 aprile fino a domenica 17 aprile. L’esposizione nasce da un dialogo tra le due autrici, Alessandra Valletti (Messina, 1995) e Alice Naso (Ravenna, 1998) con lo scopo di raccontare le emozioni contrastanti di uno spaccato di vita passata durante le caldi estati messinesi.
Il progetto si inserisce all’interno della rassegna SPAZIO30 che, si ricorda, offre l’opportunità a giovani artisti, curatori e creativi di realizzare il proprio progetto artistico nello spazio espositivo di PR2.
Le autrici, amiche nella vita privata prima ancora che colleghe, hanno deciso di far convogliare le loro competenze e la comune passione per la fotografia e per l’editoria in un progetto espositivo e un libro fotografico. Il punto di partenza è il progetto fotografico di Alessandra Valletti “I don’t remember coming home”, che esplora – nell’arco di diversi anni – le atmosfere familiari, che hanno come teatro la casa dei nonni dell’autrice. Il tutto è incorniciato dall’aspra terra messinese, divisa tra terra e mare in un “moto perpetuo e marittimo” (dal testo di A. Valletti).
Gli scatti sono caratterizzati da colori tenui che fanno trasparire un passato nostalgico, fatto di muri screpolati dal sole, vegetazione incolta, figure sacre incastonate nei muri e appese alle pareti di casa. L’affetto viscerale per questa dimora di famiglia eternamente immobile si contrappone al forte senso critico dettato dalle condizioni di vita, che caratterizzano la quotidianità dei nonni di Alessandra Valletti.
La Sicilia appare come una terra destinata a non cambiare, una condizione ambivalente nella quale la Valletti si trova piacevolmente confortata, ma della quale continua a non comprenderne i meccanismi.
Alice Naso rilegge questa opera intima con l’occhio di curatrice, attenta all’essenzialità del medium fotografico, strumento maestro capace di catturare la voce di frammenti apparentemente sconnessi.
L’intervento di Alice Naso si concretizza, così, nello studio dell’allestimento e nella cura del libro fotografico, attraverso un nuovo progetto grafico, editoriale e comunicativo. Le fotografie di Alessandra prendono vita e trovano un luogo identitario.
“In ‘Cu nesci, arrinesci’ i quattro confini dell’immagine fotografica – si legge nel testo della curatrice Alice Naso – racchiudono quest’impossibilità di staccarsi dalle proprie radici, tra dolci ricordi ed amari rimpianti, tra teneri sguardi ed aspre condizioni di vita. I luoghi parlano per l’umano e i corpi parlano per la terra: nella serie di Alessandra i piccoli gesti e i vasti campi si intrecciano in un racconto narrato da una prospettiva interna ma distante. Come accade con lo scatto fotografico, la casa dei nonni di Alessandra sembra ferma e bloccata nel tempo, in un attimo immutato e immutabile”.