Il tasso centenario, uno dei simboli dell’Arena Borghesi, non è sopravvissuto all’operazione di espianto a cui era andato incontro per permettere i lavori di allargamento del supermercato Arena. La grande pianta, conservata in un vivaio del territorio, avrebbe dovuto far ritorno all’interno della sua storica dimora una volta terminati i lavori di riqualificazione dell’area cinema e il cantiere che ha permesso l’espansione del Conad. Non sarà così. Un evento che ha dato vita alle proteste di Legambiente e Italia Nostra, da sempre contrarie all’aumento dell’area a disposizione del supermercato. Un esito prevedibile secondo le due associazioni che da anni avevano richiamato l’attenzione sui rischi legati allo spostamento. 

Ha prevalso l’enfasi ottimistica dispensata dai progettisti e dal vivaista incaricato; si è parlato di tecniche sperimentate. Un intervento che ha avuto il plauso della Forestale di Brisighella. In una relazione tecnica del giugno 2019 ha definito «Ammirevole …la volontà da parte dei proponenti di aver progettato lo spostamento del tasso per tentare di salvarlo per il quale è stata attivata la consulenza del Vivaio Dalmonte.»” accusano Legambiente e Italia Nostra. 

“La vicenda dello spostamento del tasso, che peraltro era previsto dall’Accordo di Programma tra Unione della Romagna Faentina e Conad, è un episodio del campionario di previsioni illusorie su una “nuova” Arena Borghesi; così verde, come quella delle origini. Fin dalla presentazione del primo progetto (risalente a undici anni fa!), si è lanciata una campagna retorica basata su immagini virtuali fuorvianti e annunci inverosimili. Dai rendering di un’Arena Borghesi che appare immersa in un irreale bosco secolare.

All’intervista dell’estate scorsa in cui il vivaista Samuele Dalmonte afferma che, anche con l’ampliamento del supermercato, «in realtà la superficie verde non è diminuita di molto». Un assurdo tentativo di negare l’evidenza della sparizione di uno spazio alberato di 300 metri quadri e di dimostrare l’impossibile equivalenza tra questa ampia area perduta e la nuova, ma strettissima, striscia verde a ridosso del nuovo fabbricato. Fino alle più recenti affermazioni dell’Assessore all’Urbanistica, che spera nel rivestimento di vite americana per una vista migliore sulla nuova costruzione; una convinzione stravagante sul “potere” di un rampicante, che di certo non può servire a nascondere l’ingombrante ampliamento del supermercato”.

Secondo Legambiente e Italia Nostra: “I fatti reali del cantiere in corso stanno però smascherando i tentativi messi in atto nel corso degli anni per sviare l’attenzione dal pesante impatto dell’espansione del supermercato. Effetti inequivocabili, che ora sono sotto gli occhi di tutti. Un massiccio fabbricato ha preso il posto di un arioso spazio alberato, schiacciando la platea e il proscenio. La nuova costruzione stravolge il rapporto unitario che l’Arena Borghesi aveva con un viale ottocentesco, aggrava l’invasività di un corpo estraneo al contesto paesaggistico, compromette definitivamente la relazione visiva che si ha dallo Stradone.”