Sono stati approvati dalla giunta, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, due progetti di restauro dei monumenti dedicati ad Anita e a Giuseppe Garibaldi, ubicati nelle omonime piazze, per un valore di oltre 70 mila euro.
L’intervento di restauro sulle due opere monumentali, entrambi in marmo di Carrara, granito e bronzo, dal mediocre stato di conservazione per l’esposizione agli agenti atmosferici, avrà carattere puramente manutentivo. Pertanto si procederà, tra le altre cose, con la pulitura a secco e la spolveratura, la pulitura dei bassorilievi e delle iscrizioni in bronzo con prodotti specifici, i trattamenti antivegetativi per contrastare l’attacco biologico e il risciacquo a pressione, la stuccatura delle fessure o delle mancanze con successiva tonalizzazione, la brasatura manuale delle zone ossidate della cancellata e il trattamento con antiossidante, il ritocco delle parti trattate con vernice del cancello della stessa tipologia e tinta, trattamenti idrorepellenti degli elementi lapidei al fine di inibire l’azione degli agenti atmosferici, dell’umidità e dell’attacco biologico. Per entrambi i monumenti si procederà nel rispetto degli elementi decorativi e strutturali con l’impiego di materiali idonei e di modalità operative tese a preservarne la patina del tempo.
Il costo dei lavori ammonta a 40 mila euro per il monumento dedicato ad Anita e a 31 mila euro per quello raffigurante Garibaldi.
Un po’ di storia
Il monumento commemorativo di Anita Garibaldi, ubicato nella omonima piazza ricavata nel 1879 dalla demolizione di vecchie case, fu realizzato da Cesare Zocchi nel 1888, vincitore di un concorso bandito nel 1860, e celebra sia i Caduti per l’indipendenza d’Italia, sia la scomparsa di Anita Garibaldi. In alto, la figura femminile dalle sembianze della dea Atena rappresenta la città di Ravenna nell’atto di porgere una corona di alloro a un soldato caduto. I quattro leoni posti agli angoli del monumento simboleggiano gli anni cruciali delle lotte risorgimentali: 1831, 1848, 1859, 1870. Anita Garibaldi è commemorata sul basamento con due lapidi in bronzo: la prima legata alla sua morte alla fattoria Guiccioli, in terra ravennate, il 4 agosto 1848 e la seconda che la mostra a cavallo nel guado di Canavas alla stessa maniera in cui la immortala Emilio Gallori sul Gianicolo a Roma.
Il monumento a Giuseppe Garibaldi fu realizzato dallo scultore ravennate Giulio Franchi nel 1892. E’ composto da un basamento a pianta quadrata con tre gradini e una zoccolatura a tronco di piramide dai piani inclinati. Subito sopra si trova un parallelepipedo decorato con bassorilievi che rappresentano quattro momenti storici della vita del generale: la battaglia del vascello durante l’assedio di Roma del 1849, la battaglia di Sant’Antonio del Salto in Argentina, lo sbarco con Anita morente sulla spiaggia di Magnavacca e la battaglia di Digione con Riciotti Garibaldi che consegna al padre la bandiera tolta all’ esercito prussiano. Inizialmente la scultura venne collocata di fronte alla chiesa di San Francesco per poi essere trasferita nel 1936 nella piazza attuale. L’arco cronologico di produzione è da circoscriversi tra il 1892, anno di completamento dell’opera, e il 1896.