Durante il consiglio comunale di Casola Valsenio del 29 novembre scorso si è manifestata “la necessità di creare un fronte comune nella comunità del Parco e nel Comitato Esecutivo del Parco per far sì che sulla prospettiva della prosecuzione del lavoro e dell’attività della cava di Monte Tondo non vi siano opinioni dissenzienti” Ad evidenziarlo è la Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia-Romagna, promotrice della candidatura Unesco dei fenomeni carsici della Vena del Gesso.

Durante l’assemblea casolana, il sindaco Giorgio Sagrini ha spiegato come sia in corso un “confronto con l’Ente Parchi per avviare quel percorso, quell’iter amministrativo e legislativo, che dia prospettive all’attività industriale, ovvero l’obiettivo estrattivo della cava di Monte Tondo”. Un confronto che sta coinvolgendo anceh l’Unione della Romagna Faentina. Anche il presidente della Provincia avrebbe espresso “una accentuata e significativa sensibilità alle implicazioni di carattere sociale economico” per le scelte che si dovranno fare con il PIAE per le attività estrattive.

Per questo motivo ora la Federazione Speleologica chiede al presidente dell’Unione della Romagna Faentina, Massimo Isola, al presidente della Provincia Michele de Pascale e al presidente dell’Ente Parchi Romagna Antonio Venturi di chiarire la loro posizione, una volta per tutte e in maniera pubblica, sul futuro della cava di Monte Tondo.

“In particolare sottolineiamo come una eventuale espansione dell’area estrattiva sia in contrasto con quanto le istituzioni sopra citate hanno a suo tempo votato in merito ai confini della “core zone”, dell’area di Monte Tondo, ovvero il sistema carsico del Re Tiberio e dei Crivellarli, candidati a Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.

La Federazione critica anche alcune dichiarazioni del sindaco Sagrini: “Il Sindaco di Casola Valsenio afferma poi ripetutamente che l’area interessata dalla proposta UNESCO corrisponde all’area del Parco. Ciò non è assolutamente vero. Non sono i parchi ad essere candidati ma le aree interessate da fenomeni carsici nelle evaporiti.
Rammentiamo che la dizione ufficiale della proposta UNESCO è: Proposal of the Evaporitic karst and caves of Northern Apennines (EKCNA) for inscription on the UNESCO natural world heritage list”.

“Infine, come più volte abbiamo ribadito, le vigenti leggi non consentono un’espansione dell’area estrattiva oltre agli attuali confini del PIAE e nemmeno consentono la distruzione dei fenomeni carsici, cosa, questa ultima che avviene tuttora.”