Lunedì scorso si è concluso l’esame delle modifiche dello Statuto da parte della Commissione Speciale istituita dal Consiglio dell’Unione della Romagna Faentina. Della Commissione fa parte un componente di ognuno dei gruppi consiliari – di maggioranza e di opposizione – presenti nei 6 Consigli Comunali.
L’obiettivo delle modifiche statutarie – dopo il conferimento di tutte le funzioni e i servizi comunali all’Unione – è di definire chiaramente, da un lato, i compiti dell’Unione per conto dei Comuni aderenti e, dall’altro, affidare ai singoli Comuni, ai Consigli comunali il potere di indirizzo sulle tematiche di interesse sovracomunale e il potere di decisione su ogni atto relativo alla propria comunità, al proprio territorio, nel quadro delle scelte di programmazione condivise a livello di Unione.
“La scelta che abbiamo fatto – dichiara Giorgio Sagrini, Coordinatore del PD Romagna Faentina – il mandato che abbiamo chiesto e ricevuto dagli elettori, con i programmi elettorali che abbiamo presentato, come PD e come liste unitarie e civiche di centrosinistra, è di costruire un’Unione che sappia valorizzare le singole identità comunali e perseguire un unitario progetto di crescita e sviluppo economico, sociale e civile della Romagna Faentina.
Per il PD, i Comuni sono il centro della vita politica e di partecipazione dei cittadini e l’Unione è lo strumento valido e innovativo per gestire e programmare un territorio omogeneo come è quello della Romagna Faentina.
Sosteniamo un’Unione che gestisca ed eroghi servizi per i Comuni e per i cittadini con identici standard di qualità in tutti i Comuni, con importanti economie di scala (parliamo di un territorio di circa 90.000 abitanti), con l’ottimizzazione delle professionalità e delle competenze presenti tra i dipendenti, con la programmazione delle politiche territoriali e lo sviluppo di una capacità di progettazione per cogliere tutte le opportunità di finanziamento regionale, nazionale ed europeo.
In questi giorni di discussione abbiamo letto e ascoltato con attenzione le diverse critiche che provengono dalle opposizioni; critiche assolutamente legittime, con le quali ci siamo confrontati ma che non condividiamo.
È tuttavia interessante notare come la Lega, paladina dell’idea di smantellamento delle Unioni, della nostra Unione, in questa occasione abbia dimostrato di conoscere poco cosa sia realmente l’Unione, che è altra cosa rispetto alla rappresentazione che ne dà.
In questo percorso di riforma, durante il quale abbiamo più volte cercato il confronto con le opposizioni, la Lega è stata presente solo ad una riunione della Commissione speciale, ed era assente proprio quando si sono discussi e votati alcuni emendamenti che ha presentato, uno dei quali approvato … senza il suo voto favorevole.
Malgrado ciò, e grazie al lavoro della Commissione nelle sue diverse componenti, quello che esce da questo percorso è un’Unione matura, che pone al centro i Comuni, i cittadini e le loro rappresentanze politiche”.
“Parallelamente al lavoro della Commissione che ha revisionato lo Statuto – dichiara Chiara Berti – è proseguito anche il lavoro di elaborazione di due regolamenti che declinano i principi indicati nello Statuto, uno sulla gestione partecipata dei beni comuni e l’altro sulla partecipazione democratica dei cittadini all’interno dell’Unione della Romagna Faentina. In merito al regolamento sulla partecipazione democratica, vorrei segnalare che il M5S ha già presentato delle proposte condivisibili che passeremo in rassegna nelle prossime settimane”.
“Per noi – conclude Niccolò Bosi – l’Unione è un patrimonio delle nostre comunità; non vogliamo né intestarci, né imporre sotto il governo di un solo colore questa importante innovazione della pubblica amministrazione. Nei mesi scorsi siamo stati disponibili al confronto ed attenti alle proposte delle opposizioni. La collaborazione tra le diverse forze politiche è un tangibile e concreto esercizio democratico e auspichiamo di continuare a lavorare in sinergia tra le diverse forze politiche, per il bene comune.”