Torna sotto la tettoia dell’Hana-Bi il local king della scena rap. Moder presenta il suo ultimo lavoro in studio “Ci sentiamo poi”, un disco che racchiude sedici canzoni figlie di questo continuo non fermarsi, ogni pezzo è una polaroid, una telefonata notturna sperando che dall’altra parte qualcuno ascolti. L’idea era di costruire “canzoni” vere e proprie, togliendo il superfluo per lasciare solo ciò che serve e ciò che non si può tacere. Oltre ai vecchi compagni di palco Nox & Tony Lattuga, questa domenica Murubutu sarà al fianco di Moder per alcuni pezzi. Durante l’evento verranno rispettati tutti i protocolli di sicurezza dettati dall’emergenza Covid.
Lanfranco Vicari alias Moder è un rapper di Ravenna, inizia a scrivere rime nel 2000, fondatore del collettivo “Il lato oscuro della costa”. La passione per musica e parole lo porta a occuparsi di organizzazione e direzione artistica (al Cisim nella frazione multiculturale di Lido adriano), a mescolarsi a esperienze teatrali con il Teatro delle Albe, a occuparsi di laboratori di scrittura, a costruire collaborazioni con musicisti. Dal 2011, finita l’esperienza coi Lato oscuro, ri-inizia un nuovo percorso, questa volta solo fatto di tentativi falliti, notti a scrivere di nebbia paludi e provincia. Da questo percorso nascono “Niente da dirti” (mixtape), “Sottovalutato” (ep) e il primo album solista “8 Dicembre”. La dimensione live è sempre stata fondamentale per Moder, portandolo a fare 200 palchi del tour di “8 dicembre”, dai centri sociali, ai pub, alle aperture di americani (Talib Kweli, Promoe, Dj Premier, Oddisse) ai grandi festival. Si sono interessati a lui Deejaytv, Mtv, gli Arcade Boyz, Genova per Voi, Redbull.
Insieme a Duna (b-boy della storica crew Break The Funk e ingegnere del suono) sviluppa un lavoro di arrangiamento sulle proprie canzoni collaborando con musicisti, attraverso macchine analogiche e postproduzione per oltrepassare il concetto di beat e rap. Le ispirazioni vanno dalla letteratura (Pasolini, Fante, Auster, Blake, Nietzsche) al cantautorato (Coen, Conte, Filippo Gatti, Flavio Giurato) al rap (J. Cole, Talib Kweli, Stormzy, Mac Miller). L’ultimo lavoro in studio è “Ci sentiamo poi”, un disco che racchiude 16 canzoni figlie di questo continuo non fermarsi.
Murubutu, al secolo Alessio Mariani, si avvicina all’hip hop all’inizio degli anni ’90. Insegnante di filosofia e storia presso il liceo “Matilde di Canossa” di Reggio Emilia, dal 2000 comincia a riflettere sull’interazione fra contenuti scolastici e musica rap. L’intento è fare del rap un mezzo espressivo per trasmettere contenuti di ordine culturale senza perdere l’attenzione verso la cura stilistica. La sua musica, definita “rap di ispirazione letteraria” o “letteraturap”, contraddistingue Murubutu (solista) da tutti gli altri rapper italiani rendendolo unico nel suo genere poiché particolarmente abile nel miscelare il rap, la letteratura, la storia e la saggistica. Peculiarità che colloca l’artista tra i migliori storyteller che la scena musicale rap italiana conosca.