Il 9 novembre 2013 i Vigili del Fuoco di Ravenna scrissero al sindaco e alla prefettura locali, a seguito di un intervento effettuato a Lido Adriano, un “Messaggio di emergenza”:
“…si è effettuata una approfondita ricognizione del canale di scolo che raccoglie le acque reflue (quelle piovane, cosiddette “bianche” o “chiare”, nda) della località. Se ne è constatata la complessiva ostruzione causata da cedimenti del terreno degli argini, pianta, erbacce, rifiuti: Si è altresì verificato come diverse adduzioni al canale principale siano parzialmente ostruite da residui di materiale inerte e da piante cresciute al loro interno. Si ritiene pertanto che, in tale situazione, sia impedito il regolare deflusso delle acque di scolo. Ciò può costituire una probabile causa dei numerosi e ciclici allagamenti nelle parti più basse delle abitazioni della cittadina. Problematiche peraltro presentatesi anche recentemente e che hanno comportato numerosi interventi di prosciugamento da parte del personale di questo Comando. Si comunica quanto sopra per gli eventuali adempimenti di competenza”.
“A sei anni di distanza, nessun apprezzabile degli ‘ adempimenti di competenza ‘ è stato effettuato. Nel frattempo, la situazione è peggiorata, sono sempre più lussureggianti le piante che imperversano sul canale, diventate anche alberi, gli allagamenti delle case sono ciclici, i residenti si angosciano ad ogni annuncio di temporale” dichiara Pasquale Minichini, capogruppo di Lista per Ravenna nell’area del Mare.
“Oltre all’otturazione dello scolo, gli smottamenti del terreno e/o il cedimento delle canalizzazioni di calcestruzzo hanno perfino totalmente occluso alcuni dei canali secondari che dovrebbero immettere le acque piovane di Lido Adriano nel canale stesso. L’Amministrazione comunale, chiamata da molte istanze a fornire risposte accettabili, da ultimo il 20 settembre 2017 e il 23 luglio 2018, non ne ha dato, limitandosi ad effettuare una sola manutenzione annuale in estate, quando ce ne vorrebbero almeno due, e ignorando i problemi di risanamento generale del degrado e dell’inadeguatezza del sistema di scolo delle acque piovane di Lido Adriano (canale principale e adduttori provenienti da tutto il paese)” continua Minichini.
“Questo menefreghismo verso la seconda ‘città’ di questo Comune, 6.091 abitanti che si moltiplicano nella stagione balneare, non è ulteriormente tollerabile.
Al punto attuale, le questioni/interrogativi che quanto prima devono essere messi a fuoco e risolti paiono le seguenti.
- Chi è proprietario/gestore del canale e a chi spetta la manutenzione? Non è mai stato chiarito. Escluso che sia il Consorzio di Bonifica, nel cui scolo Ferrari esso confluisce a valle, e se non è il Comune stesso, bensì un privato (forse un gruppo assicurativo), l’amministrazione comunale ha il dovere di imporne la bonifica e la corretta conduzione.
- Costruito quando fu fondata Lido Adriano, il canale è totalmente insufficiente, dopo cinquant’anni di smisurata espansione urbanistica/residenziale, rispetto alle attuali proporzioni dell’abitato. Il Comune, responsabile del Ciclo idrico attraverso Hera spa, si è posto il problema del necessario adeguamento?
- Occorrono quanto meno due sfalci/tagli annuali delle canne/arbusti che saturano il canale, pur considerandone parziale il risultato.
- Perché viene periodicamente pulita la linea di scarico delle acque meteoriche posta a monte del canale, mentre non viene eliminata l’otturazione del canale a valle, costituita dalle canne, dagli arbusti e dai rifiuti non rimossi?
- Con quali automatismi e tempistiche l’idrovora di Hera interviene a supporto del canale? Avviene infatti con frequenza che, ad un’ esondazione dalle condotte fognarie, subentri un improvviso e veloce assorbimento dell’acqua dalle stesse, come se, ad un dato momento, fosse l’idrovora ad aspirarla.
Rivolgo perciò al presidente del Consiglio territoriale in indirizzo la presente istanza, affinché, a norma dell’art. 45 del regolamento di tali Consigli, consulti formalmente gli uffici e/o gli organi dell’Amministrazione comunale aventi competenza sull’area delle Infrastrutture civili/Unità operativa del Ciclo idrico integrato, allo scopo che sia data risposta alle questioni qui sopra esposte, riferendone opportunamente al Consiglio stesso con un’Assemblea aperta ai cittadini appositamente convocata in Lido Adriano (a norma dell’art. 44)” conclude Pasquale Minichini, capogruppo di Lista per Ravenna nell’area del Mare.