Lido di Dante è una località balneare del Comune di Ravenna con pari dignità e rispettabilità delle altre otto, ma forse è figlia di un dio minore.
Ha lasciato stupefatti i suoi residenti, gli imprenditori e i turisti quanto letto nella stampa sull’impossibilità di riavere, nella parte nord della propria spiaggia, l’area cani esistita fino al 2015, chiusa da allora senza che nessuno ne capisca le ragioni. Nuove aree cani vengono istituite in altre località della stessa costa ravennate, portando a sei il numero di quelle autorizzate, ma per Lido di Dante nulla da fare. Secondo l’assessore al turismo, non si può perché quel tratto di spiaggia è privato, mentre invece è principio giuridico inderogabile, nella legislazione italiana, fissato più volte anche dalla Cassazione, che tutte le spiagge sono pubbliche, vuoi che lo siano sempre state o che lo diventino, com’ è avvenuto, nel nostro caso, con l’ingressione marina. Ci vuole la volontà politica di procedere contro ogni resistenza di parte, politica o privata.
Voglio ricordare che, anche a causa delle limitazioni alla circolazione degli animali imposte dalle Autorità locali, nella stagione estiva si intensifica, soprattutto nelle zone turistiche, il riprovevole fenomeno dell’abbandono di quelli domestici. Tale andazzo trova incentivo a Lido di Dante, che, essendo privata di un’area cani dedicata, è esposta allo scorrazzamento in lungo e in largo di questi animali, anche di grossa taglia. Alcuni irrispettosi proprietari non si fanno neppure scrupolo, favoriti dalla latitanza dei controlli, di portarli in spiaggia e anche di mandarli in acqua tra i bagnanti. Il danno è grave anche per l’economia turistica del paese, che rischia di essere tagliato fuori dal flusso turistico delle famiglie, sempre più numerose e determinate, che prediligono le spiagge dotate di area cani. Il Comitato cittadino locale ha già ricevuto numerose richieste di conoscere la disponibilità di questo servizio, quale condizione per prenotare i soggiorni della prossima estate.
Lido di Dante ha perduto, dal 2015, anche la spiaggia libera coi relativi bagnanti. È stata abbandonata anche dai diportisti, causa l’assurda mancanza di un accesso al mare per le piccole imbarcazioni. Altre ben note situazioni di ordine pubblico e di decoro, estranee, ed anzi in contraddizione, con la qualità dell’accoglienza e della ricettività, condizionano anch’esse negativamente l’economia e l’imprenditoria locale.
Caro assessore, ridai dunque a Lido di Dante almeno la sua area cani. Rispondi alla richiesta degli operatori di questa località, non solo a quelli ove tale servizio sarà introdotto ex novo. L’area sgambamento va bene, ma non basta ad attrarre le famiglie che intendono viaggiare insieme ai loro cari a quattro zampe. Non vengono in vacanza per lasciarli chiusi in appartamento da mattino a sera. Li vogliono con sé in una spiaggia che li ospiti coi dovuti crismi. Per farli “sgambare” c’è l’imbrunire.