“L’Agenzia più qualificata in campo internazionale sull’andamento dei mercati di gas (International Gas Union) ha presentato in questi giorni a Stavanger il proprio Report 2024 che evidenzia una crescita limitata dell’offerta di risorse e per contro una domanda di consumo in aumento, Italia compresa, che alla fine del 2024 supera il fabbisogno industriale e familiare di oltre il 2%”, afferma il repubblicano Giannantonio Mingozzi. “In poche parole avremo, nei prossimi 5 anni, un deficit dell’offerta del 22%, che sarà ancora più pesante in presenza di un’economia che cresce e di un’industria che si sviluppa; ciò senza contare che lo stesso consumo familiare di energia, pur vessato da rincari e aggiornamenti dei fornitori in gara tra loro, presenta sempre le incertezze del mercato per agire sulle scorte e per garantire il fabbisogno anno per anno”. “Nessuno è contrario a potenziare le fonti di energia rinnovabile, studiare nuove risorse green, aumentare la produzione di biometano, la cattura e lo stoccaggio di carbonio ed idrogeno, l’eolico e l’avvio dei rigassificatori, come ormai Ravenna insegna, ma tutto questo non sarà sufficiente perchè coprirà solo in minima parte la domanda in crescita; proprio perchè rappresentiamo un esempio di coraggio per tutto il Paese, compresi quei Comuni e quelle Regioni che fan finta di niente e aspettano che altri risolvano i problemi, occorre riprendere le estrazioni e la battaglia per nuove concessioni di ricerca in Adriatico; nei cinque anni che ci aspettano dobbiamo contribuire ad aumentare le capacità energetiche dell’Italia con il reperimento delle risorse adriatiche che vengono sempre più depredate dai Paesi dell’altra sponda che non ne hanno nè titolo nè proprietà e le estrazioni continuano in giacimenti che per noi avrebbero un’importanza straordinaria”. “Non si capisce, conclude Mingozzi, come questa necessità non rientri nel Piano Energetico che il Governo ha presentato alla UE, nonostante le assicurazioni del ministro Pichetto Fratin, e non si capisce perchè non si parli più del gas metano dell’Adriatico da mesi, nè della bocciatura del Pitesai che aveva aperto qualche speranza; il rischio di perdere le risorse dell’Adriatico è per noi una priorità elettorale, per le Regionali e mi auguro anche per le successive comunali, affinchè si esprimano gli elettori e mantengano viva non solo la speranza ma anche i diritti di imprese e famiglie nei difficili anni che ci aspettano”.