“L’iniziativa di Confindustria Ceramica che ieri ha riunito a Ravenna gran parte della produzione emiliano romagnola di ceramica ed i maggiori esperti nella ricerca e nella fornitura di energia è molto apprezzabile” afferma per il PRI Giannantonio Mingozzi.
“Da un lato ha riconosciuto l’importanza nazionale delle riserve adriatiche di gas (200 miliardi di metri cubi) e la necessità di procedere all’aumento estrattivo per non mettere a rischio la produzione industriale e lo stesso ruolo del nostro porto nello sbarco e nel trasporto delle materie prime di quel settore; dall’altro ha dimostrato una forte coesione istituzionale negli interventi del Sindaco, del presidente dell’Autorità Portuale ed in gran parte dell’assessore regionale Vincenzo Colla”.
“Ci fa piacere che Ravenna abbia guadagnato in questi ultimi mesi, anche per il coraggio e la coerenza degli amministratori, quel ruolo guida che serve al Paese per il reperimento delle risorse di energia, Adriatico compreso, e sappia rispondere concretamente alle perplessità ed all’opposizione di territori confinanti che non hanno ben chiaro i rischi che si corrono sull’approvvigionamento e sulla dipendenza dell’Italia”.
“In proposito – conclude l’esponente dell’Edera – il governo della Croazia ha approvato due giorni fa nove nuovi pozzi estrattivi, e come si è sottolineato nel convegno in Autorità Portuale, riguardano il bacino adriatico che noi pensiamo di tutelare mentre nell’altra sponda ci rubano le risorse e nessuna autorità europea sente la necessità di intervenire e mettere ordine sui confini estrattivi; sono schiaffi che non possiamo più tollerare nè archiviare negli scaffali della diplomazia!”.