Come è solito fare, Paolo Galletti bacchetta i “disinformati” che non capiscono (io in questo caso) che invece di investire sulle fonti fossili bisogna guardare alle rinnovabili; e poi giù rimproveri a chi difende stoccaggio di CO2 e Gnl, con la perla finale di voler difendere l’ENI e il metano tradendo così la “tradizione repubblicana”.
In realtà Galletti, di Europa Verde, si rifiuta di prendere atto che di gasmetano e petrolio avremo sempre bisogno e anche a Glasgow in Cop26 si è parlato di transizione ecologica graduale senza abbandonare le fonti energetiche di cui disponiamo. Le aziende ravennati dell’energia, che hanno fatto la storia di questo comparto, che investono in nuove tecnologie e difendono l’occupazione garantiscono l’evoluzione della ricerca verso nuove fonti ma nel contempo chiedono nuove concessioni proprio per aumentare la dotazione dell’Italia di risorse proprie! Tra le economie europee l’Italia è il Paese che importa più energia dall’estero e la paghiamo molto più cara di quella che potremmo produrre, creando lavoro e sviluppo industriale.
E in quanto all’aumento delle bollette è una barzelletta sentirsi dire, caro Galletti, che dipende dallo spreco di risorse per sfruttare le fonti fossili: ma come avremmo servito aziende e famiglie senza il gas, metano e petrolio dal dopoguerra ad oggi, con l’eolico ed il solare? Quindi di anacronistico non c’è proprio nulla, ma la volontà di garantire il futuro energetico senza sottostare ai ricatti di Russia e Medi Oriente, lavorando per nuove fonti che non sono affatto dietro l’angolo!
E per favore, conclude l’esponente dell’Edera, Galletti lasci stare la storia repubblicana, che a Ravenna ha sostenuto Sarom ed Eni fin dall’inizio, ed oggi difende quelle imprese che sono il nostro futuro e che non ci hanno impedito di combattere una dura battaglia contro la centrale a carbone vinta con il sostegno della popolazione.