Mentre sindaco e vicesindaco, il Consiglio Comunale e l’Assemblea Regionale assumono posizioni decise e inequivocabili a favore delle estrazioni di gas in Adriatico con le piattaforme esistenti e nuovi pozzi, il Governo tergiversa e dilaziona continuando con provvedimenti di sostegno economico parziali che a famiglie e imprese non basteranno mai, afferma Giannantonio Mingozzi per la segreteria comunale del PRI.
Il gas dell’Adriatico è una risorsa certa e disponibile, ha costi inferiori a qualsivoglia fornitura da paesi produttori, rafforza l’autonomia italiana a fronte degli enormi rischi che corriamo dopo l’invasione dell’Ucraina ed il massacro russo che continua, offre posti di lavoro e rimette in piedi il comparto dell’offshore con le imprese ravennati: non ha più senso, a fronte di una emergenza ormai insostenibile per i costi dell’energia che colpiscono tutte le attività, aspettare e procrastinare ogni decisione! Se consideriamo, conclude Mingozzi, che quel Pitesai preso come riferimento per giudicare idonee o meno le aree dell’Adriatico è nato più di tre anni fa, in una situazione completamente diversa dalla grave difficoltà che oggi vive il Paese, è veramente inaccettabile che siano state cassate quasi tutte le nuove richieste di ricerca ed estrazione mantenendo vive il pugno di concessioni già esistenti.