“Fa piacere che si vada verso l’abolizione del test d’ingresso previsto per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia, soprattutto per gli insediamenti universitari più recenti tra i quali Medicina a Ravenna e Forlì che hanno trovato soluzioni logistiche e di sostegno economico straordinarie” afferma per il PRI regionale Giannantonio Mingozzi. “La domanda di nuovi e giovani medici che intendano la professione anche come beneficio, cura e salvaguardia per l’intera comunità è impellente e riguarda i servizi ospedalieri in particolare; bene ha fatto Ravenna a creare le migliori condizioni per l’insediamento accademico all’interno dello stesso ospedale, tant’è che ad oggi sono 200 gli studenti del 3° e 4° anno universitario che, a turno, seguono un percorso di aiuto e apprendimento tra le corsie con una adeguata supervisione medica e autentica passione per la futura professione; in totale gli iscritti ravennati al corso di Medicina sono 450, eliminando il test d’ingresso e senza mettere a rischio la professionalità e l’impegno degli studenti, è probabile che aumentino” continua l’esponente dell’Edera. ” Si potranno accogliere grazie alla lungimiranza di chi ha creduto fin dall’inizio a questo nuovo ed essenziale insediamento universitario, il Comune, l’AUSL Romagna, l’Ateneo, la Fondazione Cassa di Risparmio e Flaminia la cui presidente Mirella Falconi è guida eccellente; come repubblicani, conclude Mingozzi, ringraziamo tutti i partner che sostengono i corsi medici e i nuovi spazi ormai pronti (l’ex Fisioterapia al Santa Maria delle Croci ad esempio) che aumenteranno laboratori, aule e servizi per un Dipartimento moderno che qualifica ancora di più l’Università a Ravenna e la propria vocazione civica”.