“Le immatricolazioni 2022/2023 ai corsi universitari di Ravenna segnarono un calo di 200 unità (da 1350 a 1150) dovuto sia ai danni della pandemia che al ritorno in presenza alle lezioni e nei laboratori” ricorda Giannantonio Mingozzi, PRI; ma la sensazione che oggi si avverte, confortata dai primi dati disponibili, è che Ravenna tornerà a registrare un numero di nuovi iscritti per l’AA 23/24 almeno pari agli anni migliori delle immatricolazioni, continua Mingozzi.
“Ad esempio Giurisprudenza ad oggi conta già 118 matricole alla Magistrale e 97 alla triennale Giurista d’Impresa (in crescita del 22% sui precedenti) e segnali di interesse e di nuovi iscritti sono percepiti in ogni Dipartimento e negli stessi Master offerti alle aziende del porto (Penale d’impresa e Diritto della navigazione); a questi si aggiunge la proposta del Corso di Alta Formazione “Digitale e logistica portuale” di sicuro interesse per l’insieme delle imprese al quale è rivolto” sottolinea l’esponente repubblicano.
“Ma proprio per il rinnovato afflusso che produce l’offerta universitaria della città sostenuta da Comune, Flaminia, Gruppo Cassa ed altri istituti nonchè dall’Alma Mater e dal Ministero competente, ci auguriamo come repubblicani che anche le famiglie e i privati che sono in grado di offrire posti letto agli studenti fuori sede, rispettando regole d’affitto e trasparenza, lo facciano per dare una mano alla crescita universitaria ed in definitiva all’economia ravennate. E’ ormai nella fase conclusiva la gara che affida i lavori per il nuovo studentato e relativi servizi nell’ex media Matteucci, di fronte alla stazione ferroviaria, ricorda l’esponente dell’Edera, ma almeno per i prossimi due anni occorrono soluzioni logistiche per gli studenti che scelgono Ravenna come sede di studi universitari; il contributo della cittadinanza è un segno di attenzione e di orgoglio per una realtà che in pochi anni è diventata Città Universitaria a tutti gli effetti”.