“La rete contro i rigassificatori ed altri movimenti di protesta manifestano ancora la loro contrarietà alla scelta di Ravenna e, unitamente a Legambiente, tentano di spiegarne ragioni e motivi” afferma per il PRI Giannantonio Mingozzi.
“Risuonano accuse trite e ritrite che ormai perdono di credibilità giorno dopo giorno ma anche ricostruzioni e fantasie provocatorie che come repubblicani non possiamo tollerare: Legambiente parla di spiegazioni manipolatorie costruite attorno all’esigenza di ospitare la nave rigassificatrice al largo di Ravenna e ancora di processi speculativi e di interventi legati all’industria del fossile che l’emergenza energetica non giustifica”.
“Val la pena ribadire, sottolinea Mingozzi, che Ravenna si è messa a disposizione del Paese perchè ha le caratteristiche e le condizioni tecnologiche e di sicurezza costruite in passato e che ne fanno la Città dell’Energia, come il PRI sostiene da anni; uscire dal fossile oggi è impossibile perchè avremo bisogno ancora per anni delle risorse che lo stesso Adriatico può fornire anche con nuovi pozzi e la capacità delle industrie ravennati dell’offshore e dei propri tecnici e dipendenti è tra le più riconosciute ed affidabili al mondo”.
“E’ questo che va spiegato alla cittadinanza senza inventare falsi argomenti che servono solo a difendere quel totem del “no a tutti i costi” che i movimenti non possono abbandonare perchè rappresenta la loro unica ragione identitaria”.
“Mi fa piacere, conclude l’esponente del PRI, che tra qualche settimana ritorni a Ravenna l’OMC, essa rappresenta la conferma della nostra vocazione tecnologica e innovativa ma soprattutto è un riconoscimento alle istituzioni pubbliche a tutti i livelli ed alla qualità del nostro sistema d’imprese che sono riusciti, con unanime impegno, a mantenere in città le nuove edizioni come sede di confronti internazionali sulla produzione energetica e sull’evoluzione della ricerca”.