Il Coordinamento ravennate “Per il clima, fuori dal fossile” apre il 2022 con l’augurio che il nuovo anno “non sia a tutto gas” e aggiunge le solite contumelie contro i repubblicani rei, testualmente, di continuare la crociata contro gli ambientalisti e chi difende la transizione ecologica.
Affermazioni che non aggiungono nulla di nuovo alla sequela di accuse a cui siamo ormai abituati, afferma Giannantonio Mingozzi della segreteria comunale dell’Edera, ma francamente fuori misura nel contesto degli auguri di buon anno.
In questi giorni stanno esplodendo i prezzi del gas e dell’elettricità e le prossime bollette creeranno non pochi problemi alle economie familiari ed alle industrie; le misure straordinarie del Governo per tagliare i costi ed aiutare le famiglie hanno il fiato corto, per questo auspichiamo come repubblicani che, per non essere legati mani e piedi al gas russo, ucraino, libico o algerino, si aumenti la produzione nazionale raddoppiando la disponibilità annua ferma a 4milioni di metri cubi e sfruttando i giacimenti dell’Adriatico che ci garantiscono molti anni di autonomia, prima che la Croazia prosciughi le risorse italiane.
Va bene, allora, invocare più solare, eolico e fonti alternative ma questa transizione sarà lunga e coloro che godono delle bocciature europee del CO2 auspicando più rinnovabili, non capiscono che intanto le industrie debbono lavorare e le famiglie campare! Le imprese ravennati sono tra le migliori al mondo dell’oil&gas e la ripresa piena delle loro attività garantirebbe lavoro ed energia a costo più bassi di quella che importiamo.
Al Coordinamento ravennate, conclude Mingozzi, oggi che il gas diventa una fonte pulita anche per la Comunità Europea, voglio dire che ci aspetta un anno molto difficile, tutto il contrario dei vostri auguri, e infondere illusioni e false speranze non aiuta il lavoro, la crescita occupazionale, le prospettive dei giovani e il bilancio delle famiglie.