“Dunque per il momento appare saltato, anche grazie all’azione che abbiamo promosso col sindaco de Pascale, lo stop alla ricerca e coltivazione di idrocarburi su tutto il territorio nazionale previsto dalla bozza del decreto Milleproroghe in discussione in consiglio dei ministri” commenta il vicesindaco Eugenio Fusignani dopo che la notizia della norma si era diffusa a Ravenna.
“Questa è una buona notizia che, tuttavia, non cancella il timore che ci siano nuovi tentativi per riproporre quello che oramai è un obbiettivo ideologico che, se attuato, rappresenterebbe la pietra tombale sulle attività Oil & Gas e Offshore.
Eventualità infausta che, se per il Paese rappresenterebbe un problema difficile da superare, per Ravenna sarebbe una vera propria catastrofe alla quale non si potrà assistere inermi.
Ravenna è stata la capitale dell’energia e deve tornare ad esserlo. Qui abbiamo imprese e know how e siamo già proiettati nella decarbonizzazione. Anzi, Ravenna è l’esempio di come ogni città dovrebbe muoversi. Il nostro futuro è nella nostra storia e la nostra storia è, dal dopoguerra, legata alle estrazioni e alla cantieristica offshore.
La capacità di attrarre investimenti a Ravenna come nel Paese passa dalla capacità di difendere questo settore.
Questa è una battaglia giusta che va combattuta non per difendere posizioni di retroguardia ma per garantire un futuro rispettoso di ambiente, impresa e lavoro.
Ancor più come amministratore repubblicano, ricordando grandi amministratori come Monti e Benelli. Dunque continuando quell’impegno, che ci vide a fianco di Enrico Mattei negli anni ’50, non contro qualcuno ma perché una comunità intera capisca che solo qui c’è know how, carattere, imprenditorialità, conoscenze tecniche, sindacati, associazioni e, come noi riteniamo indispensabile, Istituzioni a fianco dell’energia moderna.
Quella che ancora non può prescindere dal gas dell’Adriatico ma che già lavora nelle fonti rinnovabili. La transizione sarà lunga e solo università e imprese, insieme, possono affrontarla investendo in ricerca e innovazione.
Continuare, invece, come fa questo governo a lavorare contro le prospettive energetiche del Paese non aiuta il passaggio al “green” e uccide le nostre imprese, costringendoci comunque ad importare il gas che continuerà ad essere estratto a poche miglia dalle nostre coste”.