La cantante e artista Meri Merola, propone nel suo spettacolo le canzoni più famose della tradizione napoletana, quel genere che tra l’800 e il 900 mosse la penna di numerosi autori e musicisti per un periodo di quasi 150 anni.
“La canzone napoletana – spiega Meri Merola – è una delle più antiche e popolari tra le canzoni di genere ed è certamente ancora oggi l’unica vera ambasciatrice della melodia italiana nel mondo; da essa hanno attinto anche la musica classica, la musica pop, jazz, rock, nonché la cinematografia ed il musical”.
Il 1839 è considerato ufficialmente l’anno di nascita di questo genere che trova espressione presso molti poeti ed artisti.
Tra miti e leggende popolari, tra amori e passioni umane, si stemperano storie ricche di pathos, anche di coloro che ne scrissero i versi.
La canzone napoletana ha movenze liriche su di una città che è la scena per antonomasia: Napoli! Un mondo a sé, un universo parallelo, una culla secolare dove convissero amorevolmente culture e popoli molto differenti tra loro.
Una città dove l’integrazione non è sforzo né concetto da apprendere ma un atto naturale come mangiare, bere e amare. Un seno materno, capace di nutrire nonostante contraddizioni e problematiche. Un posto unico al mondo. E la sua musica: la vera bellezza.
L’amore, la donna, la natura, il tradimento, la guerra, il carcere, l’emigrazione, l’allegria.
Questi i principali temi trattati nelle canzoni.
Partendo dal tema dell’amore, viene evocata in primis la donna, così come la percepirono poeti ed artisti in ispirazione ai loro versi in musica.
“La donna – racconta Meri Merola – è figura centrale a Napoli e di lei si contempla ogni dettaglio, da quello fisico|sentimentale a quello morale; povera o ricca che sia, fidanzata, moglie, amante sorella e madre, la donna a Napoli è “femmena” in quanto creatura universale, sempre in piena di misteri, la vera musa per i suoi cantori. A Napoli la donna è femmena per carattere e temperamento”.
La storia di ogni brano racchiude una filosofia di vita, un pensiero intenso.
IL PROGRAMMA
REGGINELLA, sciantosa di via Toledo che fa perdere la testa ad un uomo che mai la dimenticherà o a VUCCHELLA, elogio della carnalità femminile con le parole che furono di Gabriele D’Annunzio. Ancora a ERA DE MAGGIO, il nostalgico canto di primavera nel quale la donna viene paragonata ad “un fiore”,come in una sorta di amor cortese .
Altro tema portante è l’acqua, metafora per eccellenza in FENESTA VASCIA, antico canto del 1500 e O’MARENARIELLO con la storia del giovane pescatore che impaziente tira le reti, nell’attesa dell’amata.
L’excursus canoro parte dall’800, secolo che vide il fiorire di numerose canzoni e che consacrò autori come Salvatore Di Giacomo, Ernesto Murolo, E.A. Mario e Libero Bovio, procede attraverso le due guerre con due canzoni popolari e contrapposte:
O SURDATO NNAMMURATO “: tutti ricordiamo Anna Magnani che interpretò questa canzone nel nel film “La sciantosa” , resa poi nota al grande pubblico in anni piu’ recenti da Massimo Ranieri.
TAMURRIATA NERA “: Tra le due guerre a Napoli nascono melodie e ritmo musicale a getto ed appartiene appunto al post guerra il brano “Tamurriata Nera”, che evoca intrighi ed “inciuci” della Napoli “invasa” dai soldati americani al tempo della liberazione, il tutto sui ritmi antichi della tamorra”.
Alcuni tra i più celebri brani come ad esempio CORE NGRATO e PASSIONE
che furono già cavalli di battaglia di voci storiche come Enrico Caruso e Tito Schipa, Beniamino Gigli, Franco Corelli, Giuseppe Di Stefano fino ad arrivare a Pavarotti e Placido Domingo che le fecero conoscere nel mondo.
E poi Carosone considerato autore di passaggio, che “contamina e svecchia” il genere con pezzi ironici come O’SARRACINO.
Molte canzoni, alcune delle quali toccano direttamente o indirettamente anche il sociale:
LACRIME NAPULITANE entra nel contesto dei canti della nostalgia al grido di “e nge ne costa lacreme sta Mmerica” dove l’America è emblema e paradigma di una terra di futuro migliore, nella valigia le grandi speranze, nel cuore il dolore per il distacco.
A Napoli tutto è cuore, perfino il dramma del “guappo” che per amore di Margherita diventa vulnerabile e perde la sua dignità: GUAPPARIA!
Ed ancora le canzoni di Sergio Bruni e Roberto Murolo.Ma anche Totò e Domenico Modugno.
E De Andrè che si consacra autore “napoletano” col brano DON RAFFAE’
Dulcis in fundo la cantante ripropone il grande Pino Daniele, attraverso alcuni brani che lo hanno reso famoso e che in tanti abbiamo amato. Il grande autore, figlio naturale di quella spontaneità tipica, amorevole e poetica che per quasi 40 anni con la sua musica ci ha insegnato che si può esprimere il sentimento anche con i colori della pacatezza, fuori da ogni stereotipo, appoggiati a quel minimalismo comunicativo ma potente che si può ritrovare in brani come APPOCUNDRIA, ALLERIA, TERRA MIA, NAPUL’E’.
Biografia dell’artista
Meri Merola vive a Ravenna ma è nata a Salerno e cresciuta a Palinuro nel Cilento.
Ha esordito come cantante professionista nel 1994 con l’orchestra romagnola da ballo Castellina Pasi. Ha scritto come paroliere molte canzoni per diversi artisti e gruppi del mondo del ballo. autrice delle parole della sigla di Angel Friend’s, cartone animato prodotto da Mediaset .Ha inciso per Rai Trade una sua canzone in lingua dialettale cilentana. Ha inciso un disco cantautorale dal titolo “Per non dire non amore” un disco di musica da ballo “Urla nel deserto” un disco dal titolo ” Se penso a Napoli”dove interpreta alcuni classici della musica napoletana .oltre a svariati singoli ed anche un cd di cover anni 80.
Ha cantato in diverse formazioni musicali in Italia e all’estero: musica sacra,pop, dance, gospel,e rock. E’ stata speaker radiofonica ed ha scritto articoli sulla pagina musicale di alcuni mensili.
Di formazione classica, ama le lettere, il teatro ,il cinema e l’arte.
Canta in italiano, inglese, spagnolo e napoletano.
La Band
- Chitarra e arrangiamenti Egidio Collini
- Mandolino e Mandola Raimondo Raimondi
- Violino Stefano Martini
- Contrabbasso Stefano Ricci
- Percussioni Gianluca Berardi
Prevendita Biglietti IAT- P.zza Caduti 2 Ravenna
-Intero Euro 12,00
Ridotti Euro 6,00 -Associati Cral Comune di Ravenna e Cral AUSL e over 60
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